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Home » Cultura » Cosa succede nella Notte delle streghe? I rituali che portano fortuna per tutto l’anno

Cosa succede nella Notte delle streghe? I rituali che portano fortuna per tutto l’anno

La Notte delle streghe è un rito complesso, ricco di simboli ed eredità millenarie. Una notte fra magia e devozione.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino23 Giugno 2025Aggiornato:24 Giugno 2025
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Grafica che immortala una strega
Grafica che immortala una strega (fonte: FreePik)
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La Notte delle streghe, conosciuta anche come Notte di San Giovanni, si celebra tra il 23 e 24 giugno, in coincidenza con il solstizio d’estate. Questa ricorrenza è il frutto di una fusione tra folklore pagano e tradizione cristiana, incentrata sulla nascita di San Giovanni Battista. La notte è permeata di magia rurale, superstizione e simbolismi legati ai quattro elementi, acqua, fuoco, aria e terra, considerati fondamentali per il raccolto, la salute e la protezione spirituale.

La notte veniva ritenuta carica di forze sovrannaturali: si credeva che le streghe si radunassero per compiere sabba, cibarsi delle erbe magiche e lanciare sortilegi. A Roma, la tradizione narrava che queste figure attraversassero i cieli sopra la Basilica di San Giovanni in Laterano, fino a dirigersi verso Benevento, nota culla della stregoneria.

Per contrastare la presenza stregonesca si accendevano falò, si suonavano campanacci, tamburelli e trombette per generare rumore, in modo che le streghe non potessero raccogliere erbe e incantesimi. Le famiglie benedicevano porte e letti, appendendo aglio e sale per creare ostacoli simbolici: si diceva infatti che le streghe, per entrare, sarebbero rimaste impigliate o costrette a contare i granelli di sale.

In questa notte la rugiada, l’“acqua degli dei”, era raccolta e usata per purificare corpo e mente. Ungere la pelle o i capelli con quest’acqua, nota come Acqua di San Giovanni, prometteva benessere, bellezza e fortuna nei mesi a venire.

Portare in casa un mazzetto di erbe, tra cui iperico, artemisia, ruta, menta, rosmarino, lavanda e aglio, serviva per allontanare il malocchio, propiziare l’amore e assicurare protezione. L’iperico era particolarmente sacro, raccolto di notte per preparare macerati e oli terapeutici.

Margherita con rugiada per L'acqua di San Giovanni
Margherita con rugiada per l’acqua di San Giovanni – Fonte: Pixabay

Rituali da fare: guida pratica alla Notte delle streghe

  • Accendere un fuoco o falò simbolico all’aperto: la fiamma rappresenta purificazione e potenza solare.
  • Raccogliere la rugiada dei prati o acqua esposta alla notte, per poi lavare viso e mani al sorgere del sole.
  • Preparare un mazzetto rituale con erbe officinali: iperico (portafortuna), artemisia (protezione), ruta (amore), rosmarino e lavanda (purificano lo spirito).
  • Diffondere aglio e sale nei punti d’accesso alla casa (porta principale, finestre), oppure appendere un mazzetto sotto il letto per allontanare le energie negative.
  • Mangiare lumache, tradizione popolare romana: le loro “corna” simboleggiano preoccupazioni e discordie annullate dal loro consumo.

Pur nelle sue radici pagane, la Notte di San Giovanni celebra la vittoria della luce sul buio, riflettendo la nascita del nuovo ciclo agricolo e il culmine del Sole. Il santo cristiano, protettore da influssi malvagi, affianca il fuoco alle erbe, compiendo un rito collettivo di rinnovamento spirituale e comunitario.

Oggi questi riti sopravvivono in forme allegoriche, riproposti durante fiere ed eventi culturali, ccome i giardini di Via Sannio a Roma, con laboratori per creare pozioni, raccogliere erbe e ascoltare leggende.

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