La villa di Alberto Sordi, oggi trasformata in Casa Museo, sorge in Piazzale Numa Pompilio, via Druso 45, nei pressi delle Terme di Caracalla, nel cuore del quartiere Celio a Roma. Questo edificio storico fu costruito tra il 1928 e il 1929 per volere di Alessandro Chiavolini ed è frutto del genio dell’architetto Clemente Busiri Vici. La residenza, acquistata da Sordi nel 1958 per circa 80 milioni di lire (equivalenti a oltre 1,1 milioni di euro nel 2024), fu scelta quasi in “presa diretta”: l’attore vide la villa passeggiando in zona e la comprò nel pomeriggio, sottraendola a Vittorio De Sica.
All’interno, convivono magnifiche sale barocche, uno studio affollato di premi e fotografie, una palestra con toro meccanico, una barberia con specchi imponenti e persino un salone privato e una camera da letto dominata da nuances di rosso. La villa era originariamente proprietà di un gerarca fascista, Dino Grandi. Realizzata con criteri di sostenibilità per l’epoca, sfruttava la luce solare e la conformazione del terreno, offriva più piani funzionali e spazi riservati.
L’arredamento rifletteva la grande passione dell’attore per l’antiquariato, con pezzi di Alessandro Apolloni e opere di Giorgio de Chirico, Claude-Joseph Vernet e sculture d’epoca. Il clima interno divenne più riservato dopo la morte della sorella Savina nel 1972, diventando un rifugio esclusivo per lui e pochi intimi.

Alla morte di Sordi nel 2003, la proprietà passò alla Fondazione a lui intitolata. La sorella Aurelia volle che diventasse museo, aperto al pubblico in occasione del centenario della nascita nel 2020.
Da allora, la Casa Museo Alberto Sordi è visitabile su prenotazione per piccoli gruppi, scrivendo a [email protected] o chiamando il numero 06 42880729. L’ingresso è gratuito e il percorso include anche mostre temporanee e proiezioni nel giardino .
Le visite guidate conducono attraverso spazi che raccontano la vita privata e artistica dell’attore: il teatro domestico con camerini, la sala da barberia, la palestra, lo studio e la zona notte con oggetti originali lasciati da Sordi stesso. Nel giardino sono presenti tensostrutture dedicate a filmati, documenti e memorabilia come la Harley-Davidson di “Un americano a Roma”
Il museo ospita da oggi, 15 giugno e fino al 25 del mese, una rassegna cinematografica intitolata Moralisti, affaristi, preti nella maschera di Alberto Sordi, a cura di Luca Verdone.
L’entrata è totalmente gratuita, ma con prenotazione obbligatoria. Le richieste devono essere fatte via mail a [email protected] e sono certificate sono in caso di risposta positiva via mail. Le proiezioni si tengono nel giardino della Casa Museo Alberto Sordi e, in caso di pioggia, nel Teatro della Villa, dove Sordi usava proiettare in anteprima le pellicole dei suoi film.
Si comincia con il cult assoluto Il Vedovo di Dino Risi.
A seguire sarà la volta di L’arte di arrangiarsi (1954), di Luigi Zampa, Il marito (1958) di Nanni Loy e Gianni Puccini e Piccola Posta (1955) di Steno. In rassegna anche un altro film diretto da Steno, Anastasia mio fratello (1973). Nella rassegna sono presenti anche tre film diretti da Alberto Sordi: Tutti Dentro (1984), Scusi lei è favorevole o contrario (1966) e Finché c’è guerra c’è speranza (1974).
La rassegna chiude infine con un film mitico degli anni Sessanta: Il vigile (Luigi Zampa, 1960).