Le gigantesche sculture di Fernando Botero saranno da oggi in mostra per le piazze di Roma. Otto statue, per altrettanti luoghi, per sancire il rapporto speciale tra l’artista colombiano, scomparso nel 2023, e la Città Eterna. Entriamo nel dettaglio e vi diciamo che le opere sono:
- ‘Donna seduta’ del 1991 e 2000 a piazza Mignanelli
- ‘Gatto’ nella Basilica di San Lorenzo in Lucina
- ‘Donna distesa’ e ‘Venere addormentata’ alla Terrazza del Pincio
- ‘Cavallo con briglie’ a Largo San Carlo
- ‘Adamo’ e ‘Eva’ a piazza del Popolo
La mostra diffusa sarà aperta al pubblico fino al prossimo primo ottobre.
Botero ha conquistato una certa fama nel mondo artistico per i suoi soggetti in carne. Giammai grassi, però. A detta dello stesso pittore e scultore nei suoi quadri e nelle statue ci sono solo figure voluttuose, morbide, sensuali. Da un punto di vista artistico, dei volumi. Qui vi avevamo già raccontato com’era nata la scintilla che lo aveva portato a rapportarsi con soggetti così particolari.
Per i suoi detrattori, Botero si limitava a fare una rappresentazione deformata e di pessimo gusto della realtà. Ma il suo stile aveva radici profonde. Ed era legato a un’idea molto chiara dell’arte che derivava da uno studio appassionato dei grandi italiani. In un’intervista rilasciata a Euronews ha raccontato:
“Ho iniziato a creare con grande interesse nel volume. Di forma intuitiva. Ero soddisfatto di creare forme piene. Poi con lo studio della storia dell’arte, delle opere e degli artisti del ‘300 e ‘400 italiano come Giotto, Masaccio, Piero della Francesca, di tanti artisti come Paolo Uccello, sono riuscito a razionalizzare l’importanza del volume nella pittura“.
Dunque, non grassezza ma volume appunto:
“Il volume è realtà. È una maniera di esprimere una certa sensualità, una certa plasticità. È stata la principale rivoluzione nell’arte. Si è voluto creare, su di una superficie piana, l’idea di spazio, l’idea che oggetti con volume esistano su tela. Ciò che io ho fatto poi è stata una straordinaria rivoluzione. È soprattutto qualcosa che esprime la sensualità delle forme. Credo che il volume sia un elemento fondante, plastico e sensuale nella pittura“.