Maurizio De Giovanni è stato colto da un infarto dopo aver contratto il Covid e ne ha parlato in diverse interviste, raccontando di aver avuto un malore, la notte del 13 luglio 2022, e di essere stato soccorso tempestivamente e sottoposto ad un’angioplastica presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli. Lo scrittore, successivamente, ha sottolineato la correlazione tra Covid e disturbi cardiovascolari.
Maurizio ha spiegato: “Ero a letto, di notte, e faceva un grande caldo. Mi sono svegliato con un dolore sordo tra lo sterno e la scapola sinistra. Era come un grosso crampo. Mia moglie ha capito subito e così ha chiamato il 118. Sono stato ricoverato alcuni giorni presso l’unità coronarica. Sono stati bravissimi, mi hanno praticato un’angioplastica. Ora ho superato tutto, ma non posso fare a meno di pensare che tutto è avvenuto in pochi mesi. Prima ho avuto il Covid a febbraio e poi quell’insulto inaspettato al mio cuore. A febbraio avevo avuto una tracheite e qualche decimo di febbre, sintomi della Variante Omicron, segno di infezione modesti anche grazie alle tre dosi di vaccino. Il virus però mantiene la capacità di infiammare i vasi sanguigni anche dopo la guarigione”.
In un post successivo al ricovero, lo scrittore ha raccontato in maniera molto narrativa la sua esperienza ospedaliera, raccontando la corsa verso l’ospedale e di un’infermiera che guardandolo in faccia, intuì immediatamente che la sua era una situazione da codice rosso. Il tutto vissuto senza paura, ma con una strana nostalgia per il futuro che (forse) non avrebbe visto:
“Mi chiedevo il perché dell’assenza della paura. Avvertivo piuttosto una strana malinconia, una specie di assurda nostalgia del futuro. Un senso di cose perdute, un vago scrupolo, come quando ci si addormenta vinti dalla stanchezza avendo ancora qualcosa di importante da fare”
in un’occasione successiva, lo scrittore ha voluto ringraziare anche lo staff del Cardarelli, che gli ha salvato la vita e lo ha seguito nei giorni del ricovero, sottolineando però la correlazione tra Covid e disturbi vascolari.
“Ho avuto il Covid, a luglio con i sintomi, poi è arrivato l’infarto e sono stato curato al Cardarelli in terapia intensiva con grande competenza e immediatezza. Oggi sento il dovere di portare questo messaggio, serve una prevenzione da attuare dopo la malattia, è necessaria. Saremmo pazzi tutti a dire che non cambia niente dopo il Covid, questa malattia è un evento importantissimo che non deve portare paura o limitazioni ma a una nuova consapevolezza, altrimenti è la cosa peggiore che ci possa succedere. Comportarsi pensando che dopo non accada mai niente è folle”
“Se avessi avuto idea che il Covid poteva portare a conseguenze cardiache avrei sicuramente fatto visite e preso farmaci che alzassero un muro” – ha proseguito Di GIovanni al Corriere – “Invece sono stato male due volte e sento una correlazione degli eventi: ho avuto il Covid sintomatico e poi questo evento cardiaco, senza problemi pregressi. Posso immaginare davvero che ci sia una correlazione”
Le parole di Maurizio De Giovanni all’epoca della loro uscita, hanno riaperto l’inevitabile dibattuto tra i no-vax e chi invece indica il vaccino come via d’uscita dalla pandemia da Coronavirus.