Michela Murgia ha condiviso la foto di un anello bianco, nello specifico un chevalier di resina, con l’effigie di una rana, spiegando che è un gioiello che condivide con i suoi “figli d’anima” e con i membri della sua famiglia queer. Il significato di questo anello è nel concetto di cambiamento. La rana infatti è un animale che muta più volte nel corso della sua vita, ma si adatta mutevolmente alle circostanze: nuota se è in acqua, salta se è sulla terra, e può anche cambiare colore mimetizzandosi. “L’anello con la rana incarna una sola promessa: cambieremo insieme” – ha spiegato la scrittrice.
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Prima di approfondire la questione dell’anello, ricordiamo che Michela Murgia ha parlato spesso di quella che definisce la sua famiglia queer – una famiglia, spiega lei, in cui non vi sono vincoli biologici, ma di appartenenza. All’interno di questa famiglia queer, ci sono anche i figli d’anima (non biologici) della scrittrice, persone con le quali lei ha condiviso un percorso di vita, magari sin da quando erano piccoli o giovanissimi. L’anello mostrato in foto su Instagram appartiene proprio ad uno dei figli elettivi di Murgia:
“Questa è la mano di uno dei miei figli. All’anulare indossa una fede matrimoniale, perché è sposato. Al mignolo indossa invece uno chevalier di resina che imita la madreperla e riproduce una raganella. Lo possediamo tutt3. È il nostro anello familiare. I due anelli stanno insieme e nessuno dei due prende in giro o nega l’altro, perché entrambi significano cose serie. Il primo non va spiegato: tutt3 sappiamo che una fede nuziale rappresenta il vincolo e le sue promesse. Il secondo esprime invece la queerness della nostra esperienza familiare allargata. La rana è un animale transizionale, che nella sua vita cambia stato molte volte, da uovo a girino per svariati stadi prima di raggiungere la maturità, ed esiste dentro a un continuo processo di mutamento. È anfibia, ama habitat differenti e li frequenta senza appartenere necessariamente solo a uno. Salta volentieri. Nuota. Cammina. Canta. In certe varianti può cambiare colore per mimetizzarsi, perché ci sono circostanze in cui non essere vistə può essere l’unica cosa che ti salva la vita.”
“L’anello con la rana incarna una sola promessa” – conclude Michela Murgia – “cambieremo insieme, liber3. Non ci siamo scambiat3 questo oggetto, nessun3 ha vincolato gl3 altr3 e non è un anello matrimoniale collettivo, la scimmiottatura dell’altro cerchio. Eppure per noi è un segno di appartenenza altrettanto potente: su quel dito piccolo abitano insieme sia la nostra capacità di “restare” affidabili a vicenda che il muscolo del salto, il potenziale interiore di guardare oltre e, se necessario, anche essere altro. Sembra utopia, ma sono vent’anni che per noi tutto questo funziona.”