Nisida e Posillipo non sono solo il nome di un’isola e di una collina verdeggiante di Napoli, ma sono anche i protagonisti di una delle tante leggende che riguardano la città partenopea. Al centro della storia c’è un ragazzo bello e gentile, Posillipo, e una ragazza bella ma malvagia. Un amore non corrisposto tra due persone che il fato decide di unire per sempre.
La leggenda racconta che Posillipo fosse un ragazzo non solo bello e solare, ma anche buono e dal cuore gentile. Il protagonista di questa storia, nonostante fosse corteggiato da tutte le sue coetanee, si innamorò di Nisida. La giovane è bella ma crudele. Matilde Serao in La leggenda dell’amore, la descrive come una ragazza di campagna “A cui era stato dato in dono la bellezza del corpo, ma a cui era stata negata quella dell’anima” e “era una di quelle donne incantatrici, fredde e sprezzose che non possono né godere, né soffrire“. Nisida è “Una ragazza di pietra levigata, dura e glaciale“
Posillipo amava invano Nisida, il suo tormento cresceva ogni volta che la vedeva. Per mettere fine alle sue sofferenze decise di buttarsi a mare, mettendo fine alla sua vita. Il fato però aveva in mente un altro destino per lui e Nisida. Il ragazzo dal cuore buono fu trasformato in una roccia che col tempo sarebbe diventata una collina verdeggiante, simbolo dell’amore e della felicità, dove i giovani si sarebbero rifugiati per le loro effusioni amorose.
Nisida, invece, fu trasformata in una roccia isolata, destinata a simboleggiare la solitudine. I due ancora oggi possono vedersi. Posillipo è diventata la zona più ambita della città, Nisida è la sede del carcere minorile.
“Lui poggio bellissimo dove accorrono le gioconde brigate, in lui dilettandosi, lei destinata ad albergare gli omicidi ed i ladri che gli uomini condannano alla eterna prigionia — così eterno il premio, così eterno il castigo“, scrive Matilde Serao