Fernando Botero ha spiegato il motivo per il quale dipinge persone grasse, rivelando che il suo stile è venuto fuori da un errore, nello specifico dal dipinto di un mandolino che gli uscì con proporzioni un po’ tozze. Oltre a questo il pittore colombiano ha specificato che non vede i soggetti delle sue opere come “grassi”, ma come caratterizzati da forme ampie e sensuali.
Ad aver spiegato il nucleo fondante della sua arte, però, è stato il pittore stesso, che non è molto d’accordo con il pensiero comune sulle sue opere. A proposito del suo marchio di fabbrica, infatti, l’artista ha spiegato di non dipingere semplicemente donne grasse ma volumi, forme a sua detta sensuali e ampie. L’artista lo ha chiaramente specificato anche in una recente intervista all’agenzia France-Presse, in cui ha detto: “Non dipingo donne grasse. Nessuno ci crederà, ma è vero. Ciò che io dipingo sono volumi. Quando dipingo una natura morta dipingo sempre un volume, se dipingo un animale lo faccio in modo volumetrico, e lo stesso vale per un paesaggio. Sono interessato al volume, alla sensualità della forma. Se io dipingo una donna, un uomo, un cane o un cavallo, ho sempre quest’idea del volume, e non ho affatto un’ossessione per le donne grasse”.
L’artista, come ha avuto modo di affermare, associa le forme dei suoi soggetti al piacere, all’esaltazione della vita, perché l’abbondanza comunica positività, vitalità, energia, desiderio: tutti concetti che hanno a che fare con la sensualità, intesa tuttavia non tanto in senso erotico quanto come espressione di piacere. Si tratta di una concezione ancestrale, radicata nel sostrato culturale delle società primitive, incluse quelle dell’America Latina, per le quali bellezza e abbondanza erano concetti strettamente collegati.
Inoltre,il suo stile ha preso vita nel 1956, quando l’artista di 24 anni si è misurato con la rappresentazione di un mandolino. All’epoca, l’artista stava dipingendo uno studio per una natura morta (poi divenuta nota come Natura morta con mandolino) e aveva però raffigurato il foro di risonanza dello strumento in proporzioni decisamente più piccole rispetto al normale, con la conseguenza che il mandolino risultava molto più tozzo e allargato rispetto a un mandolino raffigurato con il foro nelle proporzioni corrette. L’artista fu allo stesso tempo colpito e visceralmente attratto da questa forma dilatata oltre il naturale, perché gli evocava una profonda sensualità. Dopo aver dunque dilatato il mandolino, Fernando Botero trovò il suo stile, e iniziò a dilatare le forme di altri oggetti, di animali, di esseri umani, conferendo a tutti quell’aspetto “robusto” che costituisce un po’ il suo marchio di fabbrica.