C’è un gesto che nei giorni dei Giochi Olimpici, e quelli di Parigi 2024 non fanno eccezione, è tra i più familiari al pubblico che segue le varie gare sportive. Ed è quello che delle atlete e degli atleti che mordono la medaglia dopo averla vinta. Perché mai si fa una cosa del genere? Diciamo subito che non c’è una data d’inizio specifica di questo rituale. Piuttosto, sembra essere legato alla tradizione degli antichi mercanti che per capire se l’oro che avessero davanti fosse vero, lo mordevano. L’oro infatti è un metallo duttile. E in purezza è morbido, il segno dei denti sul sulla moneta indicava la sua veridicità.
Ecco che nel mordere la medaglia (anche quella d’argento e di bronzo) l’atleta conferma a sé stessa o a sé stesso di aver davvero compiuto un’impresa degna di nota. Vuole accertarsi insomma che sia tutto reale e non un sogno. Un gesto simbolico, dunque, che collega a livello emotivo profondo un oggetto “semplice” con un risultato sportivo frutto di fatica e sacrificio.
In più, è anche un siparietto apprezzato dai fotografi che lo chiedono sempre durante il photo call di fine gara. Non solo perché è molto carino da vedere, ma anche perché in un solo scatto si racchiude la faccia felice di vincitrici e vincitori con la loro medaglia.
Le medaglie assegnate sono d’oro puro? Non più. L’oro puro è stato impegnato solo per pochi anni e da un secolo ormai non viene più utilizzato per il premio più importante.
Le prime medaglie videro la luce ai primi Giochi Olimpici moderni quelli di Atene del 1896. Per i vincitori c’era una medaglia d’argento, un ramoscello d’ulivo e un diploma (anche a Parigi 2024 regalano un diploma, ma non uno classico, guardate qui di cosa si tratta). Da Saint Louis 1904 arrivarono le medaglie d’oro. Rispetto a quelle di oggi erano più piccole, ma erano comunque eleganti con la dea alata Nike su un lato.
Le ultime medaglie completamente d’oro risalgono a Stoccolma 1912. Con la Grande Guerra alle porte, l’oro scarseggiava e non aveva senso utilizzarlo per una cosa importante sì, ma molto piccola. Così arrivarono le medaglie “spurie” fatte con leghe di diversi metalli. Oggi le medaglie più preziose sono in argento, placcate con circa 6 grammi d’oro. Quelle in argento sono tutte d’argento e quelle di bronzo composte da zinco, stagno e rame. A Parigi 2024 nelle medaglie c’è incastonato un pezzo esagonale prodotto con il ferro della Tour Eiffel.