La televisione italiana ha vissuto molti momenti chiave nella sua storia, ma pochi programmi hanno avuto un impatto duraturo come Quark, format di divulgazione scientifica ideato e condotto da Piero Angela. Nata con l’obiettivo di rendere accessibili temi complessi al grande pubblico, questa trasmissione ha rappresentato un punto di svolta nella comunicazione scientifica, ponendo le basi per una nuova era di programmi educativi. Ma quali sono stati i suoi primi passi e la scintilla creativa?
Tutto nasce il 18 marzo 1981 quando Rai 1 trasmette la prima puntata di “Quark”. Il titolo, ispirato alle particelle subatomiche teorizzate dal fisico Murray Gell-Mann, suggerisce fin da subito un approccio rigoroso alla scienza, ma con una formula innovativa: un linguaggio chiaro, immagini spettacolari e un montaggio dinamico. Il tutto, accompagnato da una sigla, la suite n°3 in re maggiore di Bach nella versione eseguita dal gruppo The Swingle Singers, diventata inconfondibile.
Alla sua guida, poi, un volto destinato ad entrare nelle case degli italiani e a rappresentare la cultura e la curiosità del sapere: Piero Angela. Quello che sarebbe diventato uno dei divulgatori più noti nella storia della televisione, aveva già maturato l’idea di un programma scientifico durante i suoi anni di esperienza in Rai.
Dopo aver realizzato diversi documentari e inchieste, comprese quelle sui viaggi spaziali e sulla medicina, però, si rende conto della necessità di avvicinare il pubblico ai temi scientifici in modo nuovo. L’ispirazione arriva dai documentari della BBC e dalle produzioni americane, che utilizzano un linguaggio accessibile senza rinunciare al rigore.

Quark, dunque, abbraccia questo tipo di narrazione, aggiungendo anche un approccio multimediale capace di mescolare diversi elementi come i documentari internazionali, le animazioni esplicative, gli esperimenti con dimostrazioni pratiche e, cosa da non sottovalutare, uno stile narrativo coinvolgente.
Grazie a questa interpretazione innovativa della divulgazione, la trasmissione ottiene un grande successo fin dalle prime puntate, attirando un pubblico eterogeneo composto da appassionati di scienza ai semplici curiosi, dai giovani studenti agli adulti in cerca di approfondimento culturale. Un apprezzamento durato per oltre quarant’anni ed interrotto solamente dalla scomparsa di Piero Angela che, di questo format, è stato non solamente la mente creatrice ma anche l’anima.