Scetato, in napoletano, ha un duplice significato: significa “svegliato”, inteso come l’atto di svegliarsi, dopo aver dormito, ma indica anche una una persona “sveglia”, dritta, che sa come muoversi in un ambiente ostile, come può essere quello di strada o della criminalità.
Un tipo “scetato”, è uno che sa come muoversi e agire in un contesto che per altri potrebbe essere prevaricante. Un contesto che può essere una scuola frequentata da soggetti difficili, un ambiente lavorativo competitivo, un quartiere difficile, un carcere. Se vi capiterà di sentir dire, a proposito di qualcuno, che è “nu guaglione scetato”, allora significa che è un ragazzo sveglio. Allo stesso tempo, scetato può indicare anche chi, frequentando un ambiente “selvaggio”, come quelli che abbiamo appena descritto, si “sveglia” e impara come muoversi e agire. In questo caso direte, come esortazione, “te si scetato”, ovvero “ti sei svegliato, finalmente!”.
Allo stesso modo, scetare significa svegliare e scetarsi, significa svegliarsi. Ad esempio, nella commedia Natale in casa Cupiello, Eduardo De Filippo apre il primo atto proprio sul risveglio mattutino del protagonista. Sua moglie Concetta, porgendogli il caffè, lo esorta più volte a svegliarsi: “Lucariè, scetati ca song e ‘nnov” (Luca, svegliati che sono le nove). In un’altra celebre commedia di Eduardo, Napoli Milionaria!, uno dei protagonisti entra in scena di essersi “scetato” e di esser stato svegliato dalle urla della moglie, che sta litigando con una vicina. Tra l’altro in Napoli Milionaria, oltre a personaggi che si “svegliano”, ci sono anche personaggi “scetati”, ovvero gente del vicolo, che durante la guerra cerca di sbarcare il lunario con attività illecite.