La fotografia che ritrae una giovane donna sorridente che sbuca dalla prima pagina del Corriere della Sera rappresenta uno dei simboli più importanti della nascita della Repubblica italiana. Per molti anni, quel volto ha accompagnato ogni celebrazione del 2 giugno, data in cui si commemora la vittoria della repubblica sulla monarchia, senza che nessuno sapesse chi fosse la protagonista dello scatto. Solo nel 2016 un’inchiesta giornalistica ha finalmente svelato l’identità di quella ragazza: Anna Iberti.
La scoperta dell’identità è il risultato di un’indagine condotta da Mario Tedeschini Lalli, decano del giornalismo italiano, e Giorgio Lonardi.

Nel giugno 1946, quando Federico Patellani la immortalò in quella celebre fotografia, Anna Iberti aveva 24 anni e non era ancora sposata. Aveva completato gli studi magistrali e aveva insegnato brevemente, ma in quel periodo lavorava come impiegata nell’amministrazione del quotidiano socialista “Avanti!”. Il padre Alberto era caporeparto in una fabbrica automobilistica milanese e un vecchio socialista.
La fotografia fu scattata sul tetto del “Palazzo dei giornali” di piazza Cavour a Milano, dove aveva sede la redazione dell’Avanti!. Patellani, considerato il caposcuola del fotogiornalismo italiano, realizzò ben 41 scatti prima di scegliere l’immagine definitiva. La foto, scattata il 6 giugno, venne pubblicata per la prima volta il 15 giugno 1946 sulla copertina del settimanale “Tempo”, fondato da Alberto Mondadori.
Nel giugno 1949, Anna sposò Franco Nasi, giornalista che sarebbe diventato uno dei primi redattori de “Il Giorno”. Il matrimonio fu celebrato con trafiletti augurali su tutta la stampa milanese, senza distinzioni politiche, e ebbe come testimoni alcuni dei più noti giornalisti del dopoguerra, tra cui Paolo Murialdi e Mino Monicelli.
Dopo il matrimonio, Anna lasciò il lavoro per dedicarsi alla famiglia e all’impegno sociale, collaborando come volontaria con il CAM (Centro ausiliario per i problemi minorili). Franco Nasi, invece, proseguì la carriera giornalistica lavorando per diverse testate, tra cui Corriere della Sera, Il Giorno, La Stampa e la Domenica del Corriere.
Anna Iberti è morta nel 1997, portando con sé il segreto delle circostanze che la portarono a posare per quella fotografia.