Jacqueline Kennedy Onassis – nata Bouvier – è ricordata non solo per il suo ruolo di First Lady al fianco di John F. Kennedy, ma anche per lo stile, il riserbo e la forza. La sua morte, avvenuta il 19 maggio 1994 a New York, segnò la fine di un’epoca e lasciò un segno profondo nella memoria collettiva americana. Sebbene la sua scomparsa non abbia avuto il clamore tragico dell’assassinio del marito, fu comunque seguita con partecipazione da milioni di persone in tutto il mondo. Morì a 64 anni per le complicanze di un linfoma non Hodgkin, una forma di cancro che colpisce il sistema linfatico. La diagnosi fu resa pubblica nel gennaio del 1994, solo pochi mesi prima della sua morte.
Secondo quanto riportato dal New York Times e da fonti mediche dell’epoca, si trattava di una forma aggressiva della malattia. Le sue condizioni peggiorarono rapidamente, nonostante avesse iniziato una terapia chemioterapica al Memorial Sloan Kettering Cancer Center. Negli ultimi giorni, fu trasferita nella sua abitazione nell’Upper East Side di Manhattan, dove scelse di trascorrere i suoi ultimi momenti circondata dalla famiglia e dall’amore del suo ultimo compagno, Maurice Tempelsman, imprenditore belga nel ramo dei diamanti.

Il linfoma non Hodgkin colpisce i linfociti, un tipo di globuli bianchi essenziale per il sistema immunitario. I sintomi possono includere ingrossamento dei linfonodi, affaticamento e perdita di peso, ma spesso la malattia si manifesta in modo subdolo.
Jackie, secondo quanto riferito dalla figlia Caroline Kennedy, mantenne fino all’ultimo una dignità sobria e composta, in linea con l’immagine che aveva coltivato per tutta la vita. La sua morte fu annunciata ufficialmente la sera del 19 maggio 1994.
Il presidente Bill Clinton, che partecipò ai funerali insieme alla moglie Hillary, definì Jackie “una donna che ha portato grazia, coraggio e stile in una nazione che attraversava una delle sue ore più buie“.
La salma di Jacqueline Kennedy riposa accanto a quella di John F. Kennedy nel cimitero nazionale di Arlington, in Virginia. Proprio nello stesso luogo dove aveva acceso la “fiamma eterna” dopo l’assassinio del marito nel 1963.
Oltre all’eredità politica e culturale, Jackie lasciò anche una profonda impronta nella moda e nel costume: il suo tailleur rosa di Chanel, indossato il giorno dell’attentato a Dallas, è ancora oggi uno dei simboli più forti della storia americana del XX secolo. Ma fece epoca anche per il suo abito da sposa non convenzionale creato da Valentino per le seconde nozze con Onassis. E per aver “ispirato” la borsa Gucci che porta il suo nome.