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Home » Cultura » Storia » Cos’è la Liberty Bell, dove si trova e perché è rotta

Cos’è la Liberty Bell, dove si trova e perché è rotta

Simbolo di libertà, la Liberty Bell a Philadelphia è uno dei luoghi più cari ai cittadini americani. Ecco la sua storia.
Tiziana MorgantiDi Tiziana Morganti27 Giugno 2025
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La liberty Bell
La liberty Bell (fonte: Expedia)
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Nel cuore storico di Philadelphia, racchiusa nel Liberty Bell Center, c’è una campana che non suona più ma continua a parlare: la Liberty Bell. Icona della libertà americana, simbolo di giustizia e resistenza, la campana è diventata un emblema nazionale nonostante la sua celebre crepa.

Oggi la si può visitare presso l’Independence National Historical Park, accanto alla sala dove è stata firmata la Dichiarazione d’Indipendenza. La Liberty Bell, però, è molto più di un oggetto del passato: è una reliquia laica che racchiude nel suo metallo ideali e contraddizioni.

Contrariamente all’immaginario collettivo, infatti, la campana non è stata forgiata per celebrare la nascita degli Stati Uniti. La sua storia inizia nel 1751, quando viene ordinata a Londra per la Pennsylvania State House, oggi Independence Hall, destinata a chiamare i legislatori alle sedute e segnalare eventi pubblici.

Sulla superficie è incisa una frase tratta dalla Bibbia, Levitico 25:10: “Proclaim LIBERTY Throughout all the Land unto all the Inhabitants Thereof”, ossia “Proclamate la LIBERTÀ in tutta la terra per tutti i suoi abitanti”. Una citazione che, col senno di poi, appare profetica.

 

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Ma qualcosa è andato storto fin dall’inizio. La campana , infatti, si rompe alla prima prova. Ne viene fusa, dunque, una nuova versione a Philadelphia, da John Pass e John Stow, i cui nomi ancora oggi appaiono incisi sul metallo. Ed è proprio questa seconda versione, con qualche aggiustamento nel suono, a entrare nella storia con un’altra crepa a fare bella mostra di sé.

Quella attuale, però, non è la stessa della prima rottura. La spaccatura visibile oggi, larga e ben evidente, appare tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, ma il momento preciso non è documentato con certezza. Secondo alcune fonti, la frattura definitiva avviene nel 1846, durante le celebrazioni del compleanno di George Washington.

Ovviamente è stata tentata una riparazione. Alcuni artigiani dell’epoca hanno allargato la crepa per inserire dei rivetti nel tentativo di prevenire nuove fratture. Il risultato, però, è la fessura larga che tutti conosciamo che ha compromesso definitivamente il suono. Per questo la Liberty Bell non è più suonata.

Nonostante tutto, però, è proprio quella crepa a darle voce. A metà Ottocento, il movimento abolizionista adotta la Liberty Bell come simbolo della lotta contro la schiavitù. Le pubblicazioni dell’epoca cominciano a chiamarla proprio Liberty Bell, un nome che prima non era in uso in modo ufficiale.

Da quel momento, diventa una figura centrale della narrazione americana. Non importa che non abbia mai suonato per l’indipendenza, la sua immagine viene comunque stampata su poster, monete, francobolli, divenendo uno dei simboli più riconoscibili degli Stati Uniti.

Oggi, migliaia di visitatori si fermano ogni anno davanti a quella campana muta, a riflettere sul significato della parola libertà in una nazione che ne ha fatto il proprio vessillo, ma che ha ancora tanto da imparare riguardo il concetto, soprattutto se applicato alla politica espansionistica ed economica. Per non parlare della rinnovata emergenza riguardo i diritti umani e delle minoranze etniche.

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