Questa è la storia di una delle più assurde stragi del passato. Siamo nel Regno Unito della seconda metà dell’800, ad Halloween. La famiglia Burran perde due figli nel giro di poche ore, Orlando, 5 anni e John Henry, di soli due. I loro genitori Mark e Maria, insieme a due pensionanti della casa, giacevano debilitati da vomito e crampi allo stomaco. Tutti avevano mangiato la stessa cosa: caramelle alla menta acquistate la sera prima al mercato di Bradford.
Quella che sembrava una normale serata di festa si trasformò in una delle più devastanti tragedie della Gran Bretagna vittoriana. Il dottor Bell, esaminando le caramelle rimaste, eseguì immediatamente il test di Reinsch, scaldando un campione con strisce di rame. La patina scura che si formò confermò i suoi sospetti: quelle caramelle contenevano una quantità enorme di arsenico.
La polizia rintracciò rapidamente William Hardacre, soprannominato “Humbug Billy”, il venditore ambulante che aveva distribuito i dolci al mercato. Ma anche lui giaceva malato a letto, avendo assaggiato la propria merce avvelenata. L’indagine portò al grossista Joseph Neal, un confettiere che seguiva una pratica comune ma pericolosa dell’epoca: per ridurre i costi, sostituiva lo zucchero costoso con il “daft”, un materiale a base di gesso o solfato di calcio, conosciuto anche come gesso di Parigi.
L’errore fatale avvenne nella farmacia di Hodgson. William Goddard, un assistente inesperto che lavorava lì da meno di tre settimane, ricevette la richiesta di 12 libbre di daft dall’incaricato di Neal. Ma Goddard, per una tragica svista, prelevò la polvere da un fusto non etichettato che conteneva arsenico puro. Quelle 12 libbre di veleno, mescolate con zucchero e olio di menta piperita, produssero 40 libbre di caramelle letali che furono consegnate a Hardacre il 30 ottobre.

Sia Neal che Hardacre notarono che le caramelle avevano un colore più scuro del solito, ma non ci fecero troppo caso. Neal, invece di ritirare la merce difettosa, la offrì a Hardacre a prezzo scontato. Quello stesso giorno, cinque libbre di queste caramelle furono vendute al mercato: una quantità sufficiente a uccidere centinaia di persone.
Il capo della polizia Leverrat organizzò immediatamente un’operazione di emergenza per diffondere l’allarme. I banditori svegliarono i residenti nel cuore della notte, gli agenti di polizia percorsero le loro ronde bussando porta a porta, e al mattino ogni muro entro otto chilometri dalla città era tappezzato di avvisi. Ma per molte famiglie era già troppo tardi. Diversi morti erano già stati registrati e i medici locali riferirono di aver curato tra i 20 e i 30 pazienti ciascuno nelle prime ore.
La potenza del veleno era tale che lo stesso Leverrat riportò sensazioni di vertigine e irritazioni al naso e alle mani semplicemente maneggiando le prove. Durante il processo, il chimico analitico Felix Rimmington testimoniò che ogni singola caramella conteneva circa nove grani e mezzo di arsenico, mentre bastava la metà di quella quantità per uccidere un adulto.
Il bilancio finale fu devastante: 18 morti accertate, di cui 11 bambini. La vittima più giovane aveva solo 17 mesi. Si stima che 193 persone si ammalarono, anche se il numero reale fu probabilmente molto più alto, poiché non tutti cercarono assistenza medica o furono registrati ufficialmente.
Nonostante la gravità della tragedia, il farmacista Charles Hodgson, il confettiere Joseph Neal e l’assistente William Goddard furono tutti accusati di omicidio colposo ma successivamente assolti. Hardacre non fu nemmeno processato, essendo stato egli stesso vittima dell’avvelenamento. Il tribunale riconobbe che il caso evidenziava non tanto un’intenzione criminale, quanto una pericolosa mancanza di regolamentazione nella vendita e conservazione di sostanze tossiche.
La strage di Bradford divenne un punto di svolta per la sicurezza pubblica. Dieci anni dopo, nel 1868, il Parlamento britannico approvò il Pharmacy Act, una legge che rivoluzionò la gestione delle sostanze velenose. La normativa impose che tutte le vendite di veleni fossero registrate da farmacisti qualificati e che ogni sostanza tossica portasse un’etichetta chiara e inequivocabile. Queste protezioni, conquistate al prezzo di vite innocenti, nacquero proprio dalle caramelle striate di Bradford che si trasformarono da dolcetto a veleno mortale.