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Home » Cultura » Storia » La vera storia della Corazzata Potëmkin (il mito che ispirò Ėjzenštejn e Fantozzi)

La vera storia della Corazzata Potëmkin (il mito che ispirò Ėjzenštejn e Fantozzi)

La storia della corazzata Potëmkin trascende un semplice fatto di cronaca: divenne simbolo di ribellione e ingiustizia.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino27 Giugno 2025
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I marinai della corazzata Potemkin
I marinai della corazzata Potëmkin (fonte: National Geographic)
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Il 27 giugno 1905, l’equipaggio della corazzata russa Potëmkin si ammutinò contro gli ufficiali durante una sosta in mare al largo di Odessa. I marinai si rifiutarono di mangiare un rancio contaminato da carne piena di vermi, e quando un ufficiale tentò di fucilare i renitenti, la rivolta prese all’istante piede e l’intera nave divenne simbolo di ribellione. Guidati dal sottufficiale Afanasij Matjušenko, i marinai arrestarono o uccisero diversi ufficiali e issarono la bandiera rossa.

La Potëmkin salpò verso Odessa, dove scatenò tumulti e manifestazioni in città. Tuttavia, le autorità zariste imposero la resa e i ribelli furono costretti ad abbandonare la nave al porto rumeno di Costanza, dove ottennero l’asilo mentre la corazzata fu restituita ufficialmente alla Russia e ribattezzata Panteleimon.

La vicenda si colloca in un contesto di forte tensione: la guerra russo-giapponese aveva inflitto una dura sconfitta alla marina imperiale a Tsushima, e in Russia montava il malcontento tra operai e contadini. La rivolta della Potëmkin non fu un episodio isolato, ma parte di un più ampio moto rivoluzionario che portò a scioperi e sommosse nel 1905.

La vicenda ha generato numerosi racconti romanzati e leggende. Il motivo iniziale, la carne avariata, è tuttora ricordato come motivo scatenante pratico e autentico. Alcuni particolari, come l’omicidio dell’ufficiale solo dopo che l’equipaggio si rifiutò di consumare il rancio, distinguono i fatti storici dalle narrazioni propagandistiche.

Nel 1925, Sergej Ėjzenštejn realizzò il celebre film muto La corazzata Potëmkin, diventato un punto di riferimento del cinema sovietico e mondiale. La sequenza della scalinata di Odessa, celebre per la carrozzina che precipita mentre la folla fugge, divenne iconica, pur essendo una libera interpretazione drammatica non rispecchiante esattamente gli eventi reali (le repressioni avvennero di notte e nelle strade).

Il film di Ėjzenštejn ha influenzato registi come Brian De Palma, George Lucas, Woody Allen e Steven Spielberg, e continua a permeare la cultura popolare. In Italia, Paolo Villaggio lo parodiò ne Il secondo tragico Fantozzi (1976), ribattezzandolo La corazzata Kotiomkin e ricreando la scena della scalinata in una scala romana

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