La data esatta della morte di Gesù è ancora oggi oggetto di dibattito tra storici, teologi ed esperti di astronomia. Sebbene i Vangeli forniscano indicazioni generali sull’evento, le fonti non concordano su un giorno preciso. Studi storici e astronomici cercano di individuare la data esatta attraverso l’analisi dei testi biblici, dei calendari e degli eventi astronomici.
I Vangeli sinottici (di Matteo, Marco e Luca), chiamati così perché presentano molte somiglianze nella struttura, nei contenuti e nella narrazione degli eventi della vita di Gesù, tanto da poter essere confrontati in parallelo, indicano che la crocifissione avvenne il giorno di Pasqua ebraica, ossia il 15 di Nisan, subito dopo l’Ultima Cena.
Il Vangelo di Giovanni, che rispetto agli altri tre segue un’impostazione diversa e ha un tono più teologico, suggerisce invece che Gesù sia stato crocifisso il giorno precedente, il 14 di Nisan, mentre i sacerdoti ebrei si preparavano a sacrificare l’agnello pasquale. Questa discrepanza ha portato a diverse interpretazioni sulla datazione.

Gli storici concordano sul fatto che la crocifissione sia avvenuta durante il mandato di Ponzio Pilato, governatore della Giudea tra il 26 e il 36 d.C. Per identificare l’anno esatto, gli studiosi hanno analizzato il calendario ebraico e gli eventi astronomici, in particolare le eclissi lunari. Tra le date più accreditate emergono il 7 aprile 30 d.C. e il 3 aprile 33 d.C., entrambe corrispondenti a un venerdì, come riportato nei Vangeli. Altre fonti riportano come data, invece, il 1° aprile, proponendo come punto di partenza il vangelo di Giovanni.
Alcuni studi astronomici si concentrano sulla menzione dell’oscurità che avvolse la terra durante la crocifissione, ipotizzando che possa trattarsi di un’eclissi solare o lunare. Tuttavia, un’eclissi solare non sarebbe stata possibile durante la Pasqua ebraica, che si celebra con la luna piena. Un’eclissi lunare parziale, invece, si verificò il 3 aprile 33 d.C., suggerendo che questa possa essere la data più probabile.