Il film The Help, interpretato da Emma Stone nel 2011 e tratto dall’omonimo romanzo di Kathryn Stockett, ha offerto uno sguardo profondo e doloroso sulla vita delle domestiche afroamericane negli Stati Uniti degli anni ’60, in piena segregazione razziale anche se non è tratto da una storia vera. A sottolinearlo è stata proprio la Stockett. Stando alle parole dell’autrice, infatti, The Help non è un resoconto autobiografico, ma una vera e propria opera di finzione.
I personaggi, sebbene ispirati a persone reali, sono frutto della sua immaginazione. L’obiettivo, comunque, era quello di dare voce alle donne, spesso marginalizzate e dimenticate dalla storia, e di denunciare le ingiustizie razziali che caratterizzavano la società americana di quegli anni.
Nata e cresciuta nel Mississippi, lo stesso stato in cui è ambientata la storia, la Stockett ha più volte affermato di essersi ispirata a storie reali, ascoltate durante la sua infanzia, per creare i personaggi e le vicende narrate nel libro. Le domestiche afroamericane che lavoravano nelle case delle famiglie bianche, infatti, erano figure onnipresenti nella sua vita e nelle vite dei suoi coetanei.
Nonostante questo, però, The Help è stato oggetto di numerose critiche, soprattutto da parte della comunità afroamericana. Alcuni hanno accusato il film di perpetrare stereotipi razziali e di presentare una visione semplificata e paternalistica della lotta per i diritti civili. Altri hanno sottolineato che la storia viene raccontata attraverso lo sguardo di una giovane donna bianca, che finisce per appropriarsi delle esperienze delle donne nere.
Qualunque sia la visione, comunque, il romanzo ed il film omonimo ricordano l’importanza di confrontarci con il nostro passato, anche quando è doloroso, e di continuare a lottare per un futuro più equo e giusto per tutti.