La confetti illusion è una forma particolare di illusione ottica. Essa si verifica quando scopriamo che un’immagine sia in realtà composta da tanti piccoli elementi colorati, simili ai coriandoli. Che in inglese si chiamano appunto confetti. Il termine dunque non ha nulla a che vedere con il nostro croccante dolcetto alle mandorle, non fatevi fuorviare, ma con una particolare attitudine dell’occhio umano a vedere come intero qualcosa che sia fatto da pezzetti.
Perché? Perché il nostro cervello interpreta le informazioni visive che riceve, dandogli un senso e tende a semplificare la complessità, raggruppando gli elementi in base a criteri specifici. Colore, forma e vicinanza spaziale, per esempio.
- Principio di vicinanza: mettiamo insieme elementi che sono vicini tra loro.
- Principio di somiglianza: raggruppiamo gli elementi che sono simili tra loro, per colore e forma.
- Principio di buona continuazione: percepiamo le linee come continue, anche se sono interrotte.
Questo porta l’occhio a immaginare forme che magari non sono presenti nella realtà. Come quando, vedendo il cielo, immaginiamo che le stelle formino una costellazione particolare.
Nella storia dell’arte i puntinisti come Georges Seurat sfruttavano la confetti illusion per dare l’illusione della forma nei loro dipinti. Che invece erano solamente creati da tocchi di colore fatti in punta di pennello. Anche il camouflage militare è un esempio di confetti illusion, visto che sfrutta i piccoli motivi e i colori di un tessuto per fondere la divisa con l’ambiente. Quante volte vi è capitato, poi, che delle macchie su una parete sembrino un volto o un animale? Anche quella è una confetti illusion.
Che applicazioni ha? Studiare la confetti illusion ci aiuta a capire come sono legati percezione visiva e processi cognitivi. Da un punto di vista neurologico ci fa comprendere come il cervello elabora le informazioni visive. Parlando a livello artistico e di design, crea dei piacevoli e sorprendenti giochi visivi. Non ultimo, anche il marketing alimentare si giova di questa illusione (a volte con conseguenze poco piacevoli).
Le arance, infatti, vengono vendute in retine dal colore rosso perché il colore rosso crea un contrasto con il colore arancione della frutta. Che esalta la tonalità dell’agrume e lo rende più appetitoso (anche se la buccia è un po’ esangue).
Come mai proprio il rosso? Primo, per la sua vicinanza all’arancione, che è composto proprio da rosso e giallo. Il rosso, poi, stimola l’appetito ed è associato, nel caso della frutta, a un migliore grado di maturazione. E quindi dolcezza.
Questo vale anche per i limoni e per gli ortaggi come cipolle, zucchine o persino patate. Le retine ci danno l’impressione che siano esemplari perfetti e bellissimi. Ma la delusione può essere dietro l’angolo.