Negli ultimi giorni si è molto parlato delle turbolenze con il caso del volo Londra-Singapore e, nelle scorse ore, anche di quello Doha-Dublino, di Qatar Airways, in sorvolo sulla Turchia. Ma di cosa si tratta? Le turbolenze sono degli irregolari vortici d’aria che alterano la normale calma del cielo. Volare in mezzo a una turbolenza può essere un’esperienza molto fastidiosa se non addirittura tragica. Durante un volo esse sono legate principalmente alla presenza della montagne, di correnti a getto e di temporali.
Nel primo caso si comprende facilmente come l’aria formi delle correnti quando “tocca” delle catene montuose. Correnti che possono essere regolari e uniformi o caotiche. Formando delle onde (dette onde di montagna) che si propagano in maniera scomposta dando vita appunto alle turbolenze. A bordo di un aereo la cabina inizia a sobbalzare e ciò può provocare molto spavento. E, purtroppo, come avvenuto sul volo Londra-Singapore anche decine di feriti (e un decesso, sebbene non legato direttamente alla turbolenza).
Quello della turbolenza è uno scenario piuttosto frequente, seppur non preventivabile. Le cosiddette turbolenze in aria chiara sono improvvise e non danno la possibilità all’equipaggio di preparare i passeggeri in tempi veloci, ma solitamente si gestiscono in maniera tranquilla. Come specificato da una recente ricerca, poi, con i cambiamenti climatici in atto il fenomeno delle turbolenze è destinato ad aumentare.
Secondo alcuni studiosi di fenomeni atmosferici dell’Università di Reading, nel Regno Unito, dal 2050 al 2080 le trasformazioni delle correnti a getto dovute al cambiamento climatico provocheranno un aumento delle turbolenze in aria chiara del 113% sul Nord America e fino al 181% sull’Oceano Atlantico settentrionale.
Cosa fare in caso di turbolenza? Mantenere la calma il più possibile, tenendo la cintura allacciata anche quando la spia è spenta. Bisogna stare ferme e fermi, rinunciando al tentativo di fare qualcosa. Soprattutto, avvertire il personale a bordo in caso di crisi di panico.