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Home » Innovazione » Scienza » Il cervello? Ha il suo ritmo interiore (e può dirci quanto siamo smart)

Il cervello? Ha il suo ritmo interiore (e può dirci quanto siamo smart)

Il cervello ha un ritmo segreto chiamato "connettività theta" che sincronizza le diverse aree cerebrali. La scoperta è importante.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino23 Giugno 2025
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un cervello immerso nel blu
un cervello immerso nel blu (fonte: Unsplash)
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Il nostro cervello nasconde un segreto affascinante: possiede un ritmo interiore che batte mentre pensiamo, ragioniamo e risolviamo problemi. Questo ritmo, scoperto di recente, non solo coordina il lavoro delle diverse aree cerebrali, ma rivela anche quanto siamo intelligente. Più forte è questa sincronizzazione interna, migliori sono le capacità cognitive. La ricerca rivoluzionaria è stata condotta dall’Università Johannes Gutenberg di Mainz e ha dimostrato che il cervello delle persone più intelligenti danza al ritmo di onde cerebrali perfettamente coordinate. Questa scoperta potrebbe cambiare per sempre il modo in cui comprendiamo l’intelligenza umana.

Immaginate il cervello come un’orchestra composta da miliardi di musicisti. Quando si deve affrontare un compito difficile, questi musicisti devono suonare all’unisono per creare una melodia perfetta. Questo fenomeno si chiama “connettività theta” e rappresenta la sincronizzazione di onde cerebrali lente che oscillano tra i 4 e gli 8 Hertz. È come se il cervello avesse un direttore d’orchestra invisibile che coordina tutte le sezioni per ottenere la migliore performance possibile.

La psicologa Anna-Lena Schubert, che ha guidato questa ricerca, spiega che “segnali specifici nella regione medio-frontale del cervello sono meglio sincronizzati nelle persone con maggiori capacità cognitive, specialmente durante le fasi più impegnative del ragionamento”. In altre parole, quando il cervello lavora duramente, le sue diverse parti comunicano e collaborano in modo più efficace se si è più intelligenti.

Per capire questo meccanismo, i ricercatori hanno studiato 148 persone di età compresa tra i 18 e i 60 anni. Prima hanno fatto completare ai partecipanti test di memoria e intelligenza, poi hanno monitorato la loro attività cerebrale usando un elettroencefalogramma (EEG) mentre svolgevano tre compiti mentali diversi.

Il primo compito richiedeva di guardare numeri da uno a nove e decidere se fossero maggiori o minori di cinque, oppure se fossero pari o dispari. Il secondo presentava figure geometriche complesse dove bisognava identificare sia la forma grande che quelle piccole che la componevano. Nel terzo, i partecipanti vedevano coppie di numeri e lettere e dovevano classificarli secondo regole specifiche.

Una grafica su un cervello con sinapsi attivate
Una grafica su un cervello con sinapsi attivate (fonte: FreePik)

Nessuno di questi compiti era particolarmente difficile da solo, ma la sfida stava nel passare rapidamente da una regola all’altra, adattandosi ai cambiamenti continui. È proprio in questi momenti di transizione che il cervello rivela la sua vera natura.

I risultati hanno superato ogni aspettativa. Non solo i ricercatori sono riusciti a osservare il cervello coordinarsi in tempo reale durante i rapidi cambiamenti di compito, ma hanno anche scoperto che le persone con punteggi più alti nei test di intelligenza e memoria mostravano una connettività theta più forte durante questi esercizi.

Una delle scoperte più interessanti riguarda la natura dell’intelligenza stessa. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, la chiave delle alte prestazioni cognitive non è l’attenzione sostenuta, ma la capacità di cambiare compito al volo, adattandosi rapidamente alle nuove circostanze.

Questo significa che l’intelligenza si manifesta principalmente quando il cervello deve effettivamente reagire e rispondere, non quando si sta semplicemente preparando. È come la differenza tra un atleta che si allena e lo stesso atleta che compete: la vera misura delle capacità emerge nell’azione concreta.

La ricerca ha anche rivelato che la connettività theta può essere considerata come una caratteristica stabile della persona, simile a un tratto della personalità. Questo ritmo cerebrale rimane consistente attraverso diversi compiti e stabile nel tempo, suggerendo che rappresenti una caratteristica fondamentale del funzionamento cognitivo individuale.

Tuttavia, gli scienziati hanno notato che l’affidabilità delle misurazioni è ancora da migliorare, indicando che c’è ancora margine di errore significativo.
Questa scoperta apre orizzonti completamente nuovi nella comprensione dell’intelligenza umana. E le  implicazioni pratiche sono enormi. In futuro, questa conoscenza potrebbe informare lo sviluppo di programmi di allenamento cognitivo mirati, tecniche di stimolazione cerebrale per migliorare le prestazioni mentali, o persino strumenti diagnostici per identificare precocemente difficoltà cognitive.

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