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Home » Innovazione » Scienza » L’uso eccessivo di tomografia computerizzata può portare al cancro: lo rivela uno studio senza precedenti

L’uso eccessivo di tomografia computerizzata può portare al cancro: lo rivela uno studio senza precedenti

Le radiazioni delle tomografie computerizzate potrebbero portare a 103.000 futuri tumori solo negli Stati Uniti, ecco i dettagli.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino15 Aprile 2025
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dottoressa che effettua TC Scan
dottoressa che effettua TC Scan (fonte: FreePik)
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Secondo uno studio pubblicato su JAMA Internal Medicine, le radiazioni ionizzanti emesse durante una tomografia computerizzata potrebbero causare dei tumori. Oggi la TC è un pilastro della medicina moderna: è veloce, precisa, ben tollerata e relativamente economica, ma questo studio, potrebbe cambiare la prospettiva. Studio che si riferisce, lo specifichiamo citando The Institute of Cancer Reasearch, a un uso eccessivo della tomografia computerizzata. Ovvero, al ricorso alla TC non necessario alla diagnosi di patologie. Va detto che il rischio non è nuovo, e in assoluto è legato a tutti gli strumenti che utilizzano radiazioni, ma la portata emersa dalla ricerca è importante.

Analizzando un campione multicentrico di esami effettuati tra il 2018 e il 2020 e proiettando i dati sul numero di CT scan realizzati nel 2023, i ricercatori hanno stimato il carico oncologico futuro. La maggior parte dei casi (circa il 91%) riguarda la fascia adulta, semplicemente per via del numero molto più alto di esami a cui è sottoposta rispetto ai bambini, che però restano più vulnerabili per dose ricevuta.

Le zone del corpo che comportano maggior rischio sono l’addome e il bacino, responsabili del 37% dei tumori stimati (pari a circa 37.500 casi). Seguite dal torace (21.500 casi stimati). In termini di tipologie tumorali, il primato va al cancro ai polmoni (22.400 casi), seguito da colon (8.700), leucemia (7.900) e vescica (7.100). Tra le donne, il tumore al seno risulta particolarmente rilevante, con circa 5.700 diagnosi stimate come causate da CT scan.

Tecnico che fa TC Scan
Tecnico che fa TC Scan (fonte: FreePik)

Secondo i ricercatori, se l’attuale pratica clinica prosegue senza modifiche, i tumori indotti da CT scan potrebbero rappresentare il 5% di tutte le nuove diagnosi oncologiche ogni anno. Una percentuale paragonabile ad altri noti fattori di rischio come l’alcol o l’obesità.

Cosa propongono? Di ridurre le dosi di radiazioni per ogni esame, formare i medici affinché evitino test a basso valore diagnostico. E, soprattutto, di incentivare l’uso di alternative prive di radiazioni, come l’ecografia e la risonanza magnetica, laddove clinicamente appropriate. Una precedente indagine aveva già segnalato che fino a un terzo delle TC potrebbe essere superfluo, esponendo i pazienti a rischi evitabili.

Per esempio, nel Regno Unito, le normative impongono che le richieste di TC vengano esaminate dai radiologi ed eseguite solo se clinicamente giustificate. E con dosi ottimizzate. Utilizzate nello screening mirato, come per il cancro ai polmoni, salvano vite umane e i benefici superano i rischi.

Laddove necessario, l’esame si deve fare.

Occorre sempre fidarsi del giudizio dello specialista e avere fiducia nella relazione medico-paziente.

 

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