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Home » Lifestyle » Che cos’è la “poop rule” per fare decluttering? Scopriamo la versione più drastica del metodo Konmari

Che cos’è la “poop rule” per fare decluttering? Scopriamo la versione più drastica del metodo Konmari

La poop rule serve per decidere cosa tenere o buttare. Si basa su una domanda: “Se ci fosse sopra della cacca, lo pulirei o lo butterei?”.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino21 Maggio 2025
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vestiti disordinati sul letto
vestiti disordinati sul letto (fonte: FreePik)
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Tutti, almeno una volta, ci siamo trovati in mezzo a una stanza in disordine, pieni di buone intenzioni ma senza sapere da dove cominciare. Il decluttering, cioè liberarsi del superfluo, può sembrare un’impresa impossibile, soprattutto per chi tende a rimandare o si perde nei dettagli. Ecco perché sui social è diventata virale una regola semplice, divertente e un po’ sopra le righe: la poop rule, cioè “la regola della cacca”. Dietro questo nome buffo si nasconde un trucco mentale, pensato per aiutare chi ha difficoltà organizzative (come molte persone con ADHD), ma utile per tutti.

La regola nasce da un’esperienza personale dell’influencer Becka Karle, conosciuta come @adhdorganized. Durante un trasloco, stava cercando di fare ordine ma faticava a capire cosa buttare. Un giorno, la sua terapeuta le propose un esperimento mentale: prendere un oggetto e immaginare che fosse sporco di escrementi. A quel punto, la domanda era: “Questo oggetto è così importante per me che sarei disposta a lavarlo, oppure lo butterei senza pensarci due volte?“. Becka ha raccontato questo metodo su TikTok e il video ha subito raccolto centinaia di migliaia di visualizzazioni, diventando virale tra le persone con ADHD e non solo.

casa disordinata
casa disordinata (fonte: FreePik)

La forza della poop rule sta nella sua concretezza. La domanda non è generica come “Mi dà gioia?”, come proponeva Marie Kondo, ma viscerale e diretta. Ti obbliga a prendere una posizione netta. L’esempio più classico è quello dei vecchi cosmetici dimenticati in fondo a un cassetto: se fossero sporchi di cacca, faresti lo sforzo di pulirli? Probabilmente no. Invece, se si tratta della tua maglietta preferita, quella che indossi sempre, è più facile che tu decida di salvarla. Questo ti aiuta a capire in fretta se quell’oggetto ha davvero un valore pratico o affettivo, o se è solo “spazzatura emotiva”.

Questa regola funziona bene soprattutto per le persone con ADHD, che spesso faticano a gestire il disordine a causa di una difficoltà chiamata disfunzione esecutiva. Si tratta di un problema legato alle funzioni del cervello che servono per pianificare, organizzare, concentrarsi e portare a termine le attività. Chi ha questo tipo di difficoltà può sentirsi sopraffatto dai compiti quotidiani, come riordinare la casa, perché fatica a capire da dove iniziare, si distrae facilmente o perde la motivazione. La poop rule rende tutto più semplice: una sola domanda, una decisione immediata.

Eppure non serve avere una diagnosi di ADHD per trovare utile questa strategia. In un mondo in cui siamo circondati da oggetti, regali, acquisti impulsivi o ricordi inutili, decidere cosa tenere può diventare una fonte di stress per chiunque.

È anche una regola flessibile. Alcune persone la usano per gli oggetti pratici, altre per quelli sentimentali. In entrambi i casi, ti obbliga a chiederti quanto quell’oggetto conti davvero per te. Se non è importante abbastanza da “salvarlo dalla cacca”, probabilmente non è così indispensabile. E per chi ha bisogno di motivarsi, Becka suggerisce altri trucchetti: fingere di aspettare ospiti per darsi una scadenza, iniziare da un piccolo spazio (come un cassetto), oppure usare un’etichettatrice per tenere tutto più ordinato.

A volte, per fare ordine non basta la logica, serve un piccolo shock emotivo. Una domanda inaspettata può aiutare il cervello a uscire dal blocco e a prendere decisioni in modo più istintivo.

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