A prescindere dalla pericolosa situazione legata al virus West Nile, le zanzare rappresentano uno dei maggiori nemici dell’estate, trasformando serate piacevoli all’aperto in battaglie contro prurito e fastidio. Tuttavia, la scienza ha finalmente svelato i meccanismi che rendono alcune persone veri e propri “magneti per zanzare”, offrendo strategie concrete per ridurre significativamente il rischio di punture.
La ricerca pubblicata su Current Biology ha dimostrato che le zanzare riescono a distinguere il nostro odore personale anche a grande distanza, atterrando quattro volte più spesso sui soggetti più attraenti. Il fattore determinante sono gli acidi carbossilici, composti chimici prodotti quando i batteri della pelle metabolizzano i nostri oli naturali. Questi acidi, che possono emanare odori simili al formaggio stagionato, insieme all’acetoina prodotta dal microbioma cutaneo, creano una vera e propria firma olfattiva irresistibile per questi insetti.
Gli studi rivelano che l’85% di ciò che ci rende attraenti o meno attraenti per le zanzare è determinato dal nostro patrimonio genetico. Particolarmente esposti risultano i portatori di gruppo sanguigno 0, che vengono punti due volte più spesso rispetto a quelli con gruppo A, mentre il gruppo B si colloca in una posizione intermedia.
Ora che lo sappiamo, proviamo a capire come fare a non farci pungere. Questi insetti utilizzano un sistema di rilevamento multisensoriale: percepiscono l’anidride carbonica da oltre 60 metri di distanza, localizzano le zone ricche di sudore attraverso sensori olfattivi ultrasensibili e individuano le sagome scure fino a 15 metri di distanza.

L’abbigliamento gioca un ruolo fondamentale nella prevenzione. I colori chiari riflettono il calore, mentre quelli scuri lo trattengono, facilitando l’individuazione termica. Indossare abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi, preferibilmente trattati con permetrina (un insetticida specifico), crea una barriera fisica efficace.
I repellenti registrati dall’EPA rimangono lo standard di riferimento per la protezione. Il DEET mantiene la sua supremazia come sostanza chimica più efficace, mentre l’olio di eucalipto limone rappresenta l’alternativa naturale più valida. L’applicazione deve essere meticolosa: anche una piccola area non trattata può diventare il punto di attacco preferenziale.
Contrariamente all’intuizione, l’igiene eccessiva non sempre aiuta. Essere leggermente maleodoranti può risultare vantaggioso, poiché aumenta i livelli batterici sulla pelle rendendoci meno allettanti. Tuttavia, questa regola ha un’importante eccezione: i piedi devono essere sempre puliti, poiché i batteri presenti sui piedi, gli stessi che maturano molti formaggi, fungono da afrodisiaco per le zanzare.
La prevenzione ambientale rimane cruciale: eliminare l’acqua stagnante intorno alla casa priva le zanzare dei siti di riproduzione essenziali. Anche quantità minime d’acqua, come quella contenuta in un tappo di bottiglia, possono ospitare le uova.
Le ricerche più avanzate stanno esplorando soluzioni innovative, come creme probiotiche capaci di modificare il microbioma cutaneo per renderlo meno attraente. Questo approccio rivoluzionario si basa sul principio che una maggiore diversità microbica produca odori meno allettanti per le zanzare.