Nelle ultime ore l’ex Miss Italia Martina Colombari ha raccontato un dettaglio molto particolare della sua vita: la convivenza con una diastasi addominale. Si tratta di una condizione, nel caso verificatasi post parto, in cui i muscoli dell’addome si “separano” creando uno spazio visibile al centro della pancia (lei mostra addirittura la sua mano che entra dentro). Non è solo un problema estetico come molti pensano: può causare dolori alla schiena, problemi digestivi e altre complicazioni importanti.
I muscoli retti (quelli che, per i fortunati, formano i “quadretti” della pancia) normalmente sono tenuti insieme da una “cerniera” naturale chiamata linea alba. Quando questa linea si allarga troppo – più di 2 centimetri – i muscoli si separano e si crea la diastasi. Solitamente, la diastasi dei muscoli retti dell’addome, questa il nome scientifico, colpisce principalmente le donne dopo il parto (circa una su tre). Anche chi ha perso molto peso velocemente, chi ha subito interventi chirurgici all’addome o gli uomini possono svilupparla.
Durante la gravidanza, la pancia in crescita esercita una pressione enorme sui muscoli addominali per nove mesi. Allo stesso tempo, gli ormoni della gravidanza rendono più “elastici” i tessuti, facilitando la separazione muscolare. È un po’ come stirare troppo un elastico: a volte non torna più come prima.I fattori che aumentano il rischio includono l’età della mamma superiore ai 35 anni, gravidanze gemellari, bambini molto grossi alla nascita, troppo aumento di peso in gravidanza e gravidanze multiple.
Il segno più evidente è la presenza di un rigonfiamento al centro dell’addome, soprattutto quando si tossisce o ci si alza dal letto. La pancia non riesce più a tornare piatta e si perde la forma del punto vita.
La diastasi, come detto, può provocare dolori alla schiena perché i muscoli addominali non riescono più a sostenere correttamente la colonna vertebrale. Altri sintomi includono dolori al bacino e alle anche, gonfiore addominale, difficoltà digestive, problemi di incontinenza e persino difficoltà respiratorie.
La diagnosi è abbastanza semplice. Il medico osserva l’addome mentre il paziente esegue alcuni movimenti specifici, come sollevare leggermente la testa da sdraiato. Se la separazione è inferiore a 2,7 centimetri, si può trattare con la fisioterapia. Se è maggiore, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. In alcuni casi, soprattutto nelle persone in sovrappeso, potrebbe essere necessaria un’ecografia per valutare meglio la situazione.
Dopo il parto, è normale avere una separazione dei muscoli fino a 6 mesi dopo la nascita del bambino. Se persiste oltre questo periodo, è importante agire.
La fisioterapia specializzata è spesso la prima scelta. Un programma di esercizi mirati di circa 4 mesi, iniziato 6 settimane dopo il parto, può dare risultati eccellenti. Gli esercizi si concentrano sul rafforzamento dei muscoli addominali profondi, non i classici “addominali” che tutti conoscono.
Per i casi più gravi, quando la separazione è molto ampia o causa sintomi importanti, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per riavvicinare i muscoli. La prevenzione, come sempre, è fondamentale, soprattutto durante la gravidanza. Mantenere una postura corretta, fare esercizio fisico adeguato sotto supervisione, non aumentare troppo di peso e seguire un’alimentazione sana sono le strategie più efficaci.