Una nuova ricerca suggerisce che per perdere peso potrebbe bastare togliere un solo aminoacido dalla dieta. Secondo uno studio pubblicato su Nature da un gruppo di scienziati della NYU Grossman School of Medicine, eliminare completamente la cisteina dalla dieta di alcuni topi ha provocato una drastica perdita di peso: fino al 30% in una sola settimana. La scoperta potrebbe rivoluzionare la comprensione del metabolismo e aprire nuove strade nella lotta contro l’obesità. Ma, com’è logico che sia in fase iniziale, va ancora verificata sugli umani.
La cisteina è un aminoacido essenziale, cioè una delle molecole che il corpo non può produrre da solo e che deve assumere attraverso l’alimentazione. È presente in quasi tutti i cibi, soprattutto in carne, pesce, uova e latticini. In laboratorio, gli scienziati hanno modificato geneticamente dei topi per impedirgli di produrre cisteina e li hanno nutriti con una dieta priva di questo aminoacido. In pochi giorni, i topi hanno perso peso.
Il motivo? Senza cisteina, l’organismo non riesce più a produrre coenzima A (CoA), una sostanza fondamentale per trasformare il cibo in energia. Il CoA partecipa a oltre 100 reazioni chimiche diverse ed è collegato a circa il 4% di tutti gli enzimi del corpo. Quando questo sistema si blocca, le cellule non riescono più a usare zuccheri e altri nutrienti come fonte di energia. Per compensare, l’organismo inizia a consumare rapidamente i grassi immagazzinati.

Inoltre, la mancanza di cisteina attiva due meccanismi di emergenza: la risposta integrata allo stress cellulare (ISR) e la risposta allo stress ossidativo (OSR). Entrambe aumentano il livello di un ormone chiamato GDF15, che riduce l’appetito e contribuisce alla perdita di peso. L’effetto combinato porta anche alla distruzione di un enzima necessario per produrre nuovi grassi, impedendo all’organismo di riformare le scorte di energia.
Va però chiarito che questa scoperta non può essere applicata direttamente agli esseri umani, almeno non per ora. Eliminare la cisteina dalla dieta è estremamente difficile, perché è ovunque. Farlo artificialmente potrebbe causare danni gravi agli organi e rendere il corpo più vulnerabile a farmaci e tossine. I ricercatori sottolineano che il loro obiettivo non è suggerire una nuova dieta dimagrante, ma capire meglio i meccanismi del metabolismo per sviluppare terapie future più efficaci e mirate.
Interessante è anche il confronto con le diete a base vegetale, che contengono meno cisteina e meno metionina (un altro aminoacido solforato). Già in passato queste diete erano state associate a benefici per la salute, ma lo studio dimostra che il fattore chiave è proprio la carenza di cisteina, non di altri aminoacidi.