La nomina di Jaden Smith a direttore creativo delle collezioni maschili di Christian Louboutin ha scatenato un putiferio online. Il figlio 27enne di Will e Jada Pinkett Smith, più noto per la sua carriera di attore e musicista, si troverà a supervisionare quattro collezioni all’anno di calzature (tutte rigorosamente con suola rossa), pelletteria e accessori, plasmando l’immagine del brand attraverso campagne ed eventi.
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L’accusa principale? Essere un “nepo baby”, ovvero aver ottenuto il ruolo grazie alla sua illustre famiglia e alla conseguente visibilità mediatica, piuttosto che per meriti professionali. Molti si chiedono cosa qualifichi Smith per un ruolo così importante in una maison di lusso, considerando la sua scarsa esperienza nel design di moda. Sebbene abbia collaborato con brand come New Balance e lanciato il suo marchio di streetwear, MSFTSrep, la sua expertise sembra lontana da quella di un direttore creativo tradizionale.
Christian Louboutin, dal canto suo, difende la scelta, lodando la “visione multidimensionale” e la “curiosità straordinaria” di Smith. L’obiettivo, secondo lo stilista, è quello di dare una svolta “entusiasmante e dinamica” alla collezione uomo. Anche Smith si dice entusiasta, affermando di condividere con Louboutin “un rispetto per la libertà creativa”.
Ma la polemica online non si placa. Il punto cruciale è la mancanza di competenze tecniche di Smith, che non è uno stilista di formazione. Questo solleva la questione del ruolo del direttore creativo nella moda contemporanea. Figure come Virgil Abloh, Pharrell Williams e A$AP Rocky, provenienti da mondi diversi dal fashion design tradizionale, hanno dimostrato che la visione e l’influenza culturale possono essere altrettanto importanti delle competenze tecniche.
La nomina di Smith si inserisce in questo nuovo paradigma. La sua conoscenza della moda, la sua capacità di intercettare i trend e la sua popolarità sui social media lo rendono un’antenna ideale per captare lo spirito dei tempi. Louboutin, con l’ingresso della famiglia Agnelli-Elkann nel 2021, sembra puntare a un’immagine più giovane e fresca, e Smith potrebbe essere la chiave per raggiungere questo obiettivo.
Resta da vedere se Smith riuscirà a convincere gli scettici. Solo il tempo e i risultati delle sue collezioni diranno se la sua nomina è stata una mossa geniale o un clamoroso errore di valutazione.



