Cos’hanno in comune una designer svizzera e un artigiano ultra novantenne toscano? E, soprattutto. come sono entrati nel mondi di Emily in Paris? A unire tutte queste realtà così diverse, almeno all’apparenza, è stata niente meno che un modello esclusivo di borsa. Si tratta della The Whole, prodotta da Thaden, che farà la sua comparsa al braccio di Mindy negli episodi disponibili su Netflix dal 12 settembre e che è stata presentata anche come il modello piegato. A crearla è stata Kristina Thaden, come tutta la collezione Unfolding di cui fa parte.
Il modello rientra in una serie di borse scultoree dove la forma è portatrice di un messaggio particolare senza, però, rinunciare alla sua effettiva praticità. A spiegare il significato di questo modello è stata proprio la Thaden durante una lunga intervista rilasciata a Vogue Italia.
È una borsa che è stata progettata per racchiudere un vuoto che si può riempire con la propria essenza, permettendo di immergersi in esso. Le forme intricate e la bellezza della borsa rispecchiano la complessità e l’eleganza della personalità femminile, mentre le pieghe simboleggiano il dispiegarsi del proprio io autentico. Ogni aspetto di questa borsa è un capolavoro tecnico nell’attuazione di un progetto che sembrava impossibile da realizzare: le cuciture richiedono un elaborato pre-fissaggio all’interno, un taglio speciale della pelle alle estremità a zig-zag per evitare fori visibili, e infine il pannello laterale deve essere cucito accuratamente a mano dall’esterno. Quasi tutte le pieghe hanno rinforzi diversi, per soddisfare le esigenze degli archi lunghi, di quelli più corti, di quelli intorno al foro e così via.
Un altro elemento essenziale è l’interno in pelle che ha il compito di coprire il buco, nascondere le pieghe, essere flessibile e lasciare molto spazio all’interno. Il tutto realizzato dalle sapiente mani di Luigi, l’artigiano che non si è tirato indietro di fronte la complessità del progetto. Un incontro, il loro, avvenuto grazie ad un workshop con uno specialista della pelle in contatto con questo storico artigiano.
Ecco, dunque, che a 89 anni, Luigi si è lasciato coinvolgere dal progetto, spendendo un anno della sua vita nel progettare la tecnica migliore per ottenere il risultato desiderato da Kristina Thaden. Così, prototipo dopo prototipo, si è arrivati al modello finale perfettamente armonizzato tra estetica ed utilità. Un momento emozionante sia per Kristina che per Luigi.
Ricordo vividamente il momento in cui ho tenuto tra le mani il primo campione finito. All’inizio sono rimasta senza parole, poi sono venute le lacrime, e lo stesso ha fatto Luigi quando mi ha visto. È stato un viaggio incredibile e gli sarò per sempre grata perché è stato l’unico in grado di percorrere questo cammino con me. Avevo lavorato meticolosamente su ogni dettaglio, a volte in modo ossessivo, rifiutandomi di scendere a compromessi laddove sapevo che avremmo potuto fare meglio. Alla fine, ho avuto in mano l’esatta borsa che avevo immaginato fin dall’inizio, un capolavoro mozzafiato di design e artigianato.