Il 29 luglio 1981 la giovane Lady Diana Spencer sposava il principe Carlo nella cornice della St. Paul Cathedral davanti ad una folla festante riversatasi sulle strade di Londra ed un pubblico televisivo intenzionato a non perdersi nemmeno un momento dell’arrivo della sposa. In effetti quelle nozze sono state le prime ad essere trasmesse a livello internazionale e a suscitare tanto entusiasmo. La coppia, infatti, incarnava il concetto stesso di favola anche se, poi, la storia ha raccontato tutta un’altra vicenda.
Nonostante la fine drammatica della Principessa del Galles e i tradimenti che hanno portato alla conclusione del matrimonio, però, esiste ancora un elemento di quella giornata che mantiene intatta tutta la sua magia. Si tratta del vestito da sposa indossato dall’eterea Diana. Oggi non c’è un solo dettaglio riguardo la sua creazione che non sia stato svelato ma, in quel 1981, tutto era circondato da un segreto assoluto.
I designer
A firmare quell’abito, come altre mise della principessa prima delle nozze, sono stati David ed Elizabeth Emanuel A dire il vero la coppia, sposata nelle vita e compagni anche nel lavoro, erano già abituati ad essere contattati da celebrità. Nel loro atelier in Brook Street a Londra, infatti, avevano fatto il loro ingresso Bianca Jagger e Jane Seymour, a duchessa del Kent e la principessa Anna. Certo è che un matrimonio reale e, soprattutto, le nozze più attese del secolo, avrebbero portato tutto un altro prestigio.
Per questo motivo quando il 10 marzo 1981 Buckingham Palace annuncia ufficialmente che saranno proprio loro a creare l’abito nuziale di Diana, i due designer decidono di brindare a questo successo con tanto di champagne e bicchieri di plastica insieme aa tutte le collaboratrici. Guardando a posteriori, comunque, il loro coinvolgimento nel look matrimoniale della futura principessa non sarebbe dovuto essere una sorpresa. Diana, infatti, si era già affidata a loro commissionando l’abito per la festa di compleanno di un suo amico. Oltre a questo, poi, David ed Elizabeth Emanuel avevano firmato la camicetta di di chiffon rosa pallido con abbondante fiocco indossata negli scatti di lord Snowdon per il numero di Vogue uscito in concomitanza con la notizia del fidanzamento. Per non parlare dell’abito nero, piuttosto sexy, esibito il 9 marzo a un evento di beneficenza alla Goldsmiths Hall di Londra.
Ricreare il romanticismo
Principessa nella vita e nell’immaginazione generale. Questo è quello che David ed Elizabeth Emanuel hanno voluto ricreare con il loro abito, richiamando un romanticismo favolistico. Per ottenere questo effetto, dunque, hanno iniziato a prendere spunto dai ritratti del pittore inglese Thomas Gainsborough e dalle immagini dei più celebri royal wedding del passato. Uno tra tutti quello della giovane regina Vittoria. Ma non solamente. Materiale importante è arrivato anche dal cinema e, in particolare, da Il Gattopardo, Via col vento e Barry Lyndon.
Uno studio particolare, poi, è stato riservato anche alla scelta del colore. L’abito indossato da Lady Diana non è caratterizzato da una decisa nuance bianca. Al suo posto è stato preferito l’avorio, considerato dai due stilisti sicuramente più elegante ed in grado di donare un tocco vintage all’insieme. Oltre che risaltare l’incarnato di Diana. E, come i 750 milioni di persone collegate in mondovisione hanno avuto la possibilità di appurare, avevano assolutamente ragione.
Tutti i numeri di un abito da sposa indimenticabile
Le immagini trasmesse dalla televisione, però, non hanno rimandato alla perfezione la bellezza di quell’abito dalle maniche a sbuffo e dalla gonna a meringa. Ogni centimetro, infatti, è stato curato nei minimi particolari durante le quindici prove programmate. Le stesse che hanno visto creare ben cinque corsetti a causa del progressivo dimagrimento di Diana. La giovane sposa, infatti, aveva perso 15 centimetri di girovaga. Un effetto non dovuto allo stress matrimoniale, come si credeva, ma alla bulimia che aveva iniziato ad affliggerla.
In quel momento, però, tutto questo non era noto e le persone coinvolte, oltre a tutti gli spettatori, hanno visto esclusivamente il realizzarsi di una favola. La stessa che ha richiesto ben 90 metri di tulle per la sottogonna e 140 per l’imponente velo.
Il corpetto, poi, era arricchito da ricami preziosissimi realizzati con oltre 10mila perle e paillettes madreperlate. Altro elemento indimenticabile di questo abito, poi, è stato proprio lo strascico e, in particolare, la sua lunghezza. Questa, infatti, è pari a 7,62 metri. Una misura da record per quanto riguarda i matrimoni reali e che nessun’altra sposa Royal ha osato sfidare. Un particolare in più, dunque, che garantisce a Lady Diana un posto nella storia della cultura popolare.