Pesarsi ogni giorno: per alcuni è un’abitudine irrinunciabile, per altri un gesto ossessivo da evitare. Ma cosa dice davvero la scienza su questa pratica così diffusa, soprattutto tra chi cerca di perdere peso o mantenere sotto controllo la propria forma fisica? Negli ultimi anni, diversi studi hanno cercato di capire se salire quotidianamente sulla bilancia sia utile o dannoso. Il risultato? Non c’è una risposta unica per tutti, ma alcune evidenze interessanti emergono chiaramente.
Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Obesity, pesarsi ogni giorno può contribuire alla perdita di peso e al mantenimento dei risultati raggiunti. Lo studio, condotto su adulti in sovrappeso, ha rilevato che chi si confrontava con la bilancia quotidianamente tendeva a perdere più chili rispetto a chi si pesava meno frequentemente. Questo perché consente di monitorare costantemente il proprio andamento e correggere subito eventuali deviazioni.

Anche un articolo del 2021 pubblicato su Obesity Reviews ha confermato l’efficacia dell’automonitoraggio del peso, sottolineando che la frequenza giornaliera è associata a una maggiore consapevolezza alimentare e a comportamenti più salutari, come ridurre le porzioni o aumentare l’attività fisica.
Studi scientifici a parte, però, questa abitudine non è adatta a tutti. Gli esperti di salute mentale mettono in guardia contro i possibili effetti negativi, soprattutto in persone con una relazione complicata con il proprio corpo o tendenza ai disturbi alimentari. Pesarsi ogni giorno, infatti, può accentuare l’ansia, l’ossessione per il peso o il senso di colpa per ogni minimo aumento, che spesso dipende da fattori fisiologici come ritenzione idrica, ciclo mestruale o variazioni nella massa muscolare. Per questo motivo, molte associazioni di nutrizionisti consigliano un approccio personalizzato.
È fondamentale, infine, ricordare che il peso corporeo è solo uno degli indicatori della salute, non riflette la composizione corporea, la massa muscolare, né tantomeno lo stato psicofisico generale. Per questo va considerato come uno strumento e non come un giudice.