Barbie, la bambola più famosa del mondo, ha due compleanni. Il primo risale al 13 febbraio 1959, quando venne presentata alla Fiera del Giocattolo di New York, per poi essere ufficialmente messa in vendita il 9 marzo dello stesso anno, data ufficiale del suo genetliaco. Da allora, ha conquistato generazioni di bambini e adulti, diventando un’icona della cultura pop. Ma come è nata Barbie e qual è la storia dietro la sua creazione?
Barbie fu ideata da Ruth Handler, cofondatrice di Mattel insieme al marito Elliot. L’ispirazione venne osservando la figlia Barbara giocare con bambole di carta che raffiguravano donne adulte. In un’epoca in cui la maggior parte delle bambole rappresentava neonati, Handler intuì il potenziale di un giocattolo che permettesse alle bambine di immaginare un futuro oltre la maternità. La sua idea iniziale, tuttavia, non fu subito accolta con entusiasmo. Sia il marito che altri dirigenti del settore dubitavano che una bambola con un corpo adulto potesse avere successo.
Il design di Barbie fu ispirato alla Bild Lilli, una bambola tedesca originariamente destinata agli adulti, basata su un personaggio di un fumetto del giornale Bild Zeitung. Lilli divenne popolare tra i bambini, che si divertivano a vestirla con diversi abiti. Mattel acquistò i diritti della bambola e ne realizzò una propria versione: così nacque Barbie, battezzata con il nome della figlia di Ruth Handler, Barbara Millicent Roberts.

Il 9 marzo 1959 la prima Barbie fu messa in vendita ufficialmente. Con una silhouette ispirata alle pin-up dell’epoca, sfoggiava un costume da bagno a righe bianche e nere, capelli raccolti in una coda di cavallo con frangetta riccia, orecchini a cerchio dorati e tacchi neri. Era disponibile in due versioni, bionda e mora. Nonostante lo scetticismo iniziale, il successo fu immediato. Solo nel primo anno furono vendute 300.000 unità.
Nel 1961 Mattel introdusse il compagno di Barbie, Ken (dal nome del figlio dei coniugi Handler). Negli anni successivi si aggiunsero altri personaggi, come la migliore amica Midge e la sorellina Skipper. La diversità nella linea di Barbie crebbe progressivamente. Nel 1968 apparvero le prime amiche di colore e nel 1980 la prima Barbie afroamericana ufficiale. Negli anni 2000, per rispondere alle critiche sulle proporzioni irrealistiche del corpo della bambola, Mattel modificò più volte il modello e, nel 2016, introdusse nuove varianti di corporatura: petite, alta e curvy. Anche una con la Sindrome di Down.
Barbie non è solo un giocattolo, ma un’icona globale. A differenza delle classiche bambole che insegnavano a prendersi cura di un neonato, Barbie ha sempre rappresentato indipendenza e aspirazioni professionali. Ha avuto più di 250 carriere, tra cui astronauta, medico, pilota e persino presidente degli Stati Uniti. Il suo impatto culturale è stato oggetto di dibattiti e critiche, ma anche di celebrazione, influenzando l’arte, la moda e persino il cinema, come dimostra il recente film del 2023 diretto da Greta Gerwig.