È morto a 89 anni Pippo Baudo, il “Superpippo” della televisione italiana, volto storico di programmi che hanno fatto epoca e recordman di conduzioni al Festival di Sanremo. La notizia è stata confermata all’ANSA dal suo legale e amico di lunga data, Giorgio Assumma. Con lui se ne va non solo un conduttore, ma un pezzo di storia collettiva: con il suo inconfondibile savoir faire, per oltre mezzo secolo Baudo fu presenza fissa, rassicurante e amatissima, nelle case degli italiani.
Nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, sotto il segno dei Gemelli – proprio come il rivale-amico Mike Bongiorno – si laureò in Giurisprudenza prima di entrare in Rai negli anni Sessanta. Passo dopo passo costruì una carriera destinata a diventare leggendaria: l’esordio con Settevoci, il successo con Canzonissima. Alto, colto, con la battuta sempre pronta, trovò il suo spazio nei grandi show del sabato sera, in primis Fantastico, dove lanciò Lorella Cuccarini, alimentando una “rivalità” con Alessandra Martines. Sulle sue qualità di talent scout andrebbe scritta una pagina a parte: scoprì e portò al successo anche Heather Parisi, Giorgia, Laura Pausini, Anna Oxa, Fabrizio Moro e Barbara d’Urso.
“Conduttore nazional-popolare”, come lo definì con evidente perfidia nel 1987 il presidente della Rai Enrico Manca (Baudo gli rispose che avrebbe fatto programmi “regionali e impopolari”), lo showman fu di casa a Viale Mazzini grazie a programmi come Domenica In, Serata d’onore e Novecento. Ma non esitò a passare a Fininvest quando sentì che il suo tempo in Rai stava per concludersi (anche se poi vi sarebbe tornato).
Oltre alla televisione, Baudo ebbe anche esperienze sul grande schermo, comparendo in alcuni musicarelli degli anni ’60 e ’70, come Il suo nome è donna Rosa (1969) e W le donne (1970) al fianco delle star della musica italiana, come Al Bano e Romina Power e Little Tony.
Detenne il record assoluto di conduzioni del Festival di Sanremo, ben tredici tra il 1968 e il 2008, ennesima conferma della sua centralità nel costume televisivo italiano. All’Ariston, nel 1995, arrivò persino a sventare un tentativo di suicidio in platea, un gesto rimasto impresso nella memoria collettiva.
La sua vita sentimentale fu turbolenta. Dal primo matrimonio con Angela Lippi nacque la figlia Tiziana. Ebbe una lunga relazione con Alida Chelli e un matrimonio con Katia Ricciarelli, durato dal 1986 al 2004. Nel 1996 riconobbe inoltre Alessandro Baudo, nato a Catania nel 1962 da una relazione con Mirella Adinolfi.
Con Corrado, Mike Bongiorno ed Enzo Tortora formò i “quattro moschettieri” della televisione italiana, simbolo di un’epoca irripetibile. Con un’altra regina assoluta del piccolo schermo, Raffaella Carrà.
Oggi, con la sua scomparsa, se ne va non solo un grande conduttore, ma un compagno silenzioso di milioni di serate italiane. Rimarrà per sempre nei cuori di chi lo ha seguito. Nonostante tutto, evviva!