Il film Benedetta di Paul Verhoeven è stato ispirato da una storia vera. La pellicola è tratta dal saggio Atti impuri Vita di una monaca lesbica nell’Italia del Rinascimento di Judith C.Brown che parla della vita di Benedetta Carlini. Quest’ultima fu una suora del XVII secolo che iniziò una storia con un’altra donna all’interno di un convento italiano.
Benedetta Carlini nacque a Vellano, piccolissimo borgo in provincia di Pistoia, nel 1591. La famiglia della donna apparteneva alla classe media e questo le permise di entrare al Convento della Madre di Dio a Pescia come suora e dunque persona dal futuro garantito. Arrivata a trent’anni la suora divenne badessa del convento. La donna fu costretta dalle consorelle a vivere nella sua cella in seguito a delle visioni che aveva avuto in cui alcuni uomini provavano a ucciderla.
L’epoca in cui visse Benedetta era travolta dalla Controriforma con le autorità ecclesiastiche che provarono a censurare le sue visioni considerandole potenzialmente rischiose per il convento stesso. I gendarmi pontifici andavano a fare visita alla Carlini anche più volte al giorno, senza però interrogarla mai. Suor Bartolomea poi confessò che era amante della donna e che durante l’amplesso sessuale le due ebbero una visione mistica. Da quel momento la vita per Benedetta divenne un vortice di repressione, privata del titolo di badessa e tenuta sotto sorveglianza per i restanti 35 anni. Morì proprio a Pescia nel 1661.
Nel film del regista olandese Paul Verhoeven il ruolo di Benedetta è stato affidato a Virginie Efira mentre quello di Bartolomea a Daphne Patakia.