Negli ultimi anni, una teoria del complotto ha guadagnato popolarità tra i fan del rock alternativo: Billy Corgan, leader degli Smashing Pumpkins, avrebbe interpretato un ruolo nella sitcom degli anni ’80 Super Vicky (Small Wonder in originale). L’ipotesi, che circola da tempo su forum e social media, è del tutto infondata, come dimostrano i fatti. La teoria sembra essere nata da una vaga somiglianza tra Billy Corgan e l’attore che interpretava Jamie Lawson, il figlio della famiglia protagonista della serie. Jamie era interpretato da Jerry Supiran, un attore bambino che ha lasciato il mondo dello spettacolo dopo la fine della sitcom nel 1989. Nonostante questa coincidenza estetica, non vi è alcuna prova che Corgan abbia mai fatto parte del cast di Super Vicky.
Billy Corgan stesso ha smentito la bufala in diverse occasioni. Il musicista, nato nel 1967, aveva già intrapreso la carriera musicale quando la serie era in produzione, fondando gli Smashing Pumpkins nel 1988. A conferma di ciò, vi sono numerosi documenti e interviste che attestano il suo percorso musicale ben prima del successo della band.

Anche l’attore Jerry Supiran ha confermato di essere l’unico interprete di Jamie Lawson. Dopo la chiusura della serie, Supiran ha affrontato difficoltà economiche e personali, lavorando in pianta stabile in un rifugio per senza tetto in California, ma non ha mai abbandonato la sua identità pubblica, rendendo impossibile qualsiasi scambio di persona.
L’ipotesi di Billy Corgan in Super Vicky ha proliferato grazie ai social media, in particolare su Reddit e Twitter, dove utenti hanno condiviso immagini a confronto tra il giovane Supiran e Corgan. Alcuni meme ironici hanno ulteriormente alimentato la credenza, trasformando quella che era una semplice battuta in una teoria pseudoseria.
Tuttavia, una rapida verifica delle fonti dimostra la mancanza di qualsiasi collegamento tra il frontman degli Smashing Pumpkins e la sitcom. Il caso rientra perfettamente nella categoria delle false credenze nate dalla cultura di internet, dove l’accostamento casuale di immagini e informazioni non verificate può dare vita a vere e proprie leggende metropolitane.