Karla Sofía Gascón è la prima attrice transgender a essere nominata agli Oscar nella categoria di miglior attrice protagonista per la sua interpretazione in Emilia Pérez. Nel film di Jacques Audiard, interpreta un potente signore della droga che assume un avvocato per inscenare la propria morte e sottoporsi a un intervento di riassegnazione di genere. La sua performance le ha già fatto ottenere la Palma d’Oro a Cannes insieme alle co-star Selena Gomez, Adriana Paz e Zoe Saldaña (era successo poche altre volte nella storia del festival che fosse premiato tutto il cast femminile di un film), consolidando la sua posizione nel panorama cinematografico internazionale. Negli ultimi giorni, è stata al centro di una polemica a seguito della diffusione di vecchi tweet dai contenuti razzisti e offensivi.
I messaggi, risalenti a qualche anno fa, hanno scatenato un’ondata di critiche, anche dalla stessa Zoe Saldaña e hanno messo in discussione la sua candidatura.
Nata a Madrid il 31 marzo 1972, sotto il segno dell’Ariete, Gascón ha iniziato a recitare da adolescente, laureandosi in recitazione alla ECAM. Ha collaborato con la BBC per programmi educativi e ha trovato successo nelle soap opera spagnole e messicane. Nel 2009 si è trasferita in Messico per lavorare nelle telenovelas, costruendosi una carriera solida prima di completare la sua transizione nel 2018. Lo stesso anno ha pubblicato un libro con il suo nome di nascita, annunciando contemporaneamente il suo nuovo nome.
Gascón è legata a Marisa Gutiérrez, conosciuta in un nightclub spagnolo quando lui si chiamava ancora Carlos. La coppia si è sposata e nel 2011 ha avuto una figlia, Victoria. Nonostante la riservatezza della moglie, Gascón ha dichiarato in un’intervista:
“Marisa ha sempre saputo chi sono, ma si è pietrificata quando mi ha vista come donna“.
Durante il suo percorso di transizione, ha trovato nel sostegno della sua famiglia un punto di forza, pur affrontando momenti estremamente difficili in cui ha temuto di non poter più lavorare nel cinema.
La sua nomination agli Oscar rappresenta un evento storico per la comunità LGBTQ+, anche se non è la prima persona transgender ad avere una candidatura: prima di lei, Angela Morley, Anohni e Yance Ford sono stati nominati in categorie non attoriali, mentre Elliot Page era stato candidato per Juno nel 2007 prima di fare coming out come uomo transgender nel 2020.
Inoltre, diversi attori cisgender hanno interpretato ruoli di persone transgender vincendo premi, tra cui Jared Leto, Hilary Swank ed Eddie Redmayne.
Lo scandalo dei tweet
Come anticipato, Gascón è coinvolta in una polemica relativa ad alcuni vecchi tweet dai contenuti razzisti e offensivi. L’attrice, anni fa, aveva espresso opinioni negative sull’Islam, definendolo una “minaccia alla civiltà”. Attaccando anche George Floyd, la cui morte aveva scatenato le proteste globali del movimento Black Lives Matter. Immediata l’onda di sdegno da parte di tutto il mondo di Hollywood. Tanto da spingerla a scrivere un lungo messaggio di scuse su Instagram:
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“Voglio chiedere sinceramente scusa a coloro che sono rimasti feriti dal modo in cui mi sono espressa in diversi momenti della mia vita. La vita mi ha insegnato che, se non si usano le parole giuste, i messaggi possono essere fraintesi. In appena sei mesi, sono passata dal vivere una vita normale a raggiungere il livello più alto della mia professione. Ora ho delle grandi responsabilità, perché la mia voce non appartiene soltanto a me, ma anche a molte persone che si sentono rappresentate da me“.
Nonostante questo, però, Gascón non ha abbassato la testa aggiungendo che l’opinione pubblica abbia raggiunto l’obiettivo di screditarla.
Messaggio rilanciato in un’intervista, di poche ore fa, alla CNN in lingua spagnola.
“Credo di essere stata giudicata, condannata, sacrificata, crocifissa e lapidata senza un processo e senza la possibilità di difendermi. Mi sento e mi identifico molto con le persone che sono state buttate giù dagli autobus per il colore della loro pelle, con le persone che non volevano che studiassero all’università, con le persone che sono state odiate semplicemente per il fatto di esistere, come sono odiata io in questo momento”.