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Home » Spettacolo » Come finisce Baby Reindeer, la serie di Netflix ispirata alla vera storia di Richard Gadd

Come finisce Baby Reindeer, la serie di Netflix ispirata alla vera storia di Richard Gadd

Un viaggio inquietante in un rapporto malsano tra un uomo e la sua stalker, ecco come finisce la serie Netflix, Baby Reindeer.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino2 Maggio 2024
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Baby Reindeer
Una scena di Baby Reindeer (fonte: Netflix)
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Baby Reindeer, acclamata serie Netflix scritta e interpretata da Richard Gadd, finisce con il protagonista, Donny, che si rifugia in un pub, in preda all’angoscia. Anche se la sua stalker Martha è stata punita dalla legge, qualcosa continua a turbarlo. Chiede da bere una vodka cola doppia, ma si accorge di non poterla pagare. Allora il barista gliela offre. Un atto di gentilezza che lo riporta al gesto che ha originato tutta la sua storia.

Donny è un attore comico scozzese che si trasferisce a Londra per inseguire il sogno di diventare uno stand up comedian. Per sbarcare il lunario, lavora in un pub. Proprio qui, un giorno, incontra Martha (la bravissima Jessica Gunning), una donna che dice di essere un avvocato. Ordina una Diet Coke ma non può permettersela. Donny allora gliela offre, perché sente empatia verso quella strana creatura. Una quarantenne dal corpo non conforme, con la ricrescita ai capelli e una risata contagiosa.

Inizia così una tragica Odissea di due anni in cui la donna lo tormenta e lo stalkerizza a ogni ora del giorno e della notte. Con decine di mail, messaggi vocali e sul cellulare. Donny è terrorizzato, anche perché Martha si presenta nei momenti meno opportuni. E di fatto rovina tutte le cose belle della vita, compreso il rapporto con Teri, una terapeuta trans conosciuta su un sito di incontri.

Richard Gadd in una scena di Baby Reindeer
Richard Gadd in una scena di Baby Reindeer (fonte: Netflix)

Nonostante questo, però, Donny sente un legame profondo con la sua aguzzina. La quale, in qualche stranissimo modo, riesce a leggere nella sua mente e comprende che nella vita di Donny c’è una tragedia tenuta sotto silenzio. Tempo prima, infatti, il ragazzo è stato drogato e abusato da un celebre produttore. Come tutte le vittime di stupro, Donny interiorizza l’accaduto a livello inconscio e si convince di non essere abbastanza. Ama odiare sé stesso.

E in questo dramma si inserisce Martha che cavalca l’onda e se possibile lo rende ancora più fragile. Donny è un uomo alla deriva che non ha quasi la forza di denunciare alla polizia l’accaduto. In più, si trova nel bel mezzo di un viaggio di scoperta della sua sessualità. Al culmine della crisi, durante uno spettacolo ripreso da uno spettatore, Donny confessa lo stupro e il rapporto malsano con Martha che ama e odia allo stesso tempo.

Il video diventa virale e rende Donny celebre. Martha però non molla e sviluppa un lato aggressivo che sfoga sul ragazzo e sui suoi genitori. A questo punto la denuncia porta Martha in prigione al termine di un processo. Donny prova a dare un senso al suo dolore, ricostruendo quello che è avvenuto negli ultimi due anni e nella sua vita. Cataloga tutti i messaggi vocali di Martha e li riascolta ossessivamente. In uno dei messaggi, ascoltati mentre si rifugia nel pub, Martha gli spiega perché lo chiama Baby Reindeer, cucciolo di renna. È perché lo associava al pelouche che da piccola stringeva quando i suoi genitori litigavano. “Ecco quanti vali per me”, gli dice. Quando il barista gli porge la bibita e gli comunica che è gratis, Donny si sente come Martha.

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