Orecchie tonde, pantaloncini rossi e guanti bianchi. Chiunque riconoscerebbe Topolino, il simbolo cult della Walt Disney, amico dei bambini e degli adulti nostalgici. Ma forse non tutti sanno che la sua la prima volta sullo schermo non è quello che ci hanno sempre raccontato. Infatti non è stato in Steamboat Willie la sua prima vera avventura, il celebre viaggio sulla barca a vapore. Il verità c’è stato un primo decollo, esattamente nel corto intitolato Plane Crazy – in italiano Topolino e l’aereo impazzito.
Vediamo di ricostruire questa curiosa storia. Era il 1928 e Walt Disney con Ub Iwerks stavano cercando di creare qualcosa di nuovo dopo aver perso i diritti su Oswald il coniglio fortunato. Serviva un nuovo personaggio, simpatico, sveglio, che potesse conquistare la curiosità del pubblico. E così nacque Mickey Mouse protagonista di un corto che doveva cavalcare l’onda della passione per il volo in voga all’epoca dopo l’impresa di Charles Lindberg.

Nel corto cinematografico vediamo Topolino costruire un aereo artigianale per far colpo sull’amata Minnie, ma ovviamente qualcosa va storto! L’aereo va fuori controllo, Minnie si spaventa e Mickey si comporta in un modo poco galante, sulla scia degli attori comici del cinema muto degli anni venti.
Ma il punto fondamentale è che nessuno lo vide! O quasi. Il corto fu proiettato solo una volta come test e nessun distributore cinematografico lo volle. L’idea sembrava essere destinata a finire nel dimenticatoio, finché qualche mese dopo Disney e Iwerks provarono a far cimentare Mickey in un’altra impresa con Steamboat Willie. Questa volta con l’audio stabilizzato, la vera novità per il periodo storico, fu un successo clamoroso. Solo allora Plane Crazy fu rispolverato, sonorizzato e distribuito dalla Disney nel 1929.

Incredibile ma vero, a quel punto tutti pensarono che il vero debutto del topo più famoso del mondo fosse stato quello sulla barca, quello col fischio che tutti abbiamo nel nostro immaginario. Oggi, Topolino e l’aereo impazzito è un piccolo gioiello per gli appassionati, anche perché ci mostra una versione più grezza e genuina del personaggio destinato a diventare il simbolo dell’impero disneyano. In un battesimo nei cieli che dopo 100 anni ancora illumina i nostri sogni.