Killers of the Flower Moon finisce con Ernest Burkhart e lo zio William Hale che vengono condannati per gli omicidi dei nativi americani Osage. Sul palco di una trasmissione radiofonica vengono raccontate le vite dei protagonisti dopo quel momento: Ernest e William sconteranno la loro pena, Mollie Burkhart si risposa e muore nel 1937 a 50 anni.
La trama di Killers of the Flower Moon, ispirata ad una storia vera, racconta della contea di Osage in cui vive, nel 1920, la popolazione più ricca al mondo. I nativi americani di quelle terre hanno trovato il petrolio e sono passati nel mirino dei bianchi che vivono nelle aree circostanti. Tra questi il più spietato è William Hale (Robert De Niro), un proprietario terriero locale. Quest’ultimo fa in modo che suo nipote Ernest Burkhart (Leonardo Di Caprio) sposi Mollie (Lily Gladstone), una delle Osage più ricche della zona, e lo spinga a uccidere la famiglia di lei per accentrare l’eredità.
Dopo numerosi eventi, assassinii e il tentato omicidio della stessa Mollie, la neonata FBI invia l’agente Tom White (Jesse Plemons) a indagare e arrestare, finalmente, i colpevoli. Il processo è lungo e travagliato, ma Ernest Burkhart decide di testimoniare per ricevere una pena minore e poter tornare dalla sua famiglia. Tuttavia la moglie capisce che l’uomo è un mostro e che ha tentato di avvelenarla e ucciderla senza alcun rimorso e divorzia da lui. Nella sequenza conclusiva, in cui si assiste a una trasmissione radiofonica, vengono raccontate le vite dei protagonisti dopo il processo. William Hale viene rilasciato per buona condotta, Ernest sconta la sua pena ma torna nuovamente in prigione e Mollie si risposa e muore nel 1937 a 50 anni.
Killers of the Flower Moon è la nuovissima opera dal regista Martin Scorsese, presentato al Festival di Cannes 2023 e uscito al cinema il 19 Ottobre dello stesso anno. La storia è basata saggio storico Gli Assassini della Terra Rossa di David Grann, a sua volta incentrato su vicende realmente accadute. Inizialmente la sceneggiatura era incredibilmente lunga al punto che ci si metteva minimo 4 ore per leggerla. Scorsese l’ha riscritta da capo perché non arrivava al nocciolo della questione, ovvero come gli americani abbiano distrutto un popolo per impadronirsi delle loro ricchezze.