Maestro, secondo film diretto da Bradley Cooper, è ispirato alla storia vera del grande compositore e direttore d’orchestra Leonard Bernstein. Il lungometraggio, che sarà presentato in concorso il 2 settembre alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, racconta 30 anni della vita del musicista, con particolare attenzione al rapporto con la moglie Felicia Cohn Montealegre, interpretata da Carey Mulligan.
Il loro primo incontro avvenne nel 1946 durante un party. Bernstein era un musicista in rampa di lancio, mentre la Montealegre era un’attrice teatrale apprezzata. Nonostante Bernstein fosse omosessuale, la coppia si sposò nel settembre del 1951, avendo poi tre figli: Jamie, Alexander e Nina. Pur separati nel 1976, dopo il coming out dell’uomo, i due rimasero legatissimi fino alla morte della donna, avvenuta nel 1978.
Dalla diagnosi di tumore al polmone, infatti, Bernstein le fu sempre vicino fino all’ultimo, dimostrandole un amore profondo. La Montealegre fu sempre consapevole della sessualità del marito e accettò di restargli al fianco. In una lettera spedita a Bernstein, la donna ammise che nulla avrebbe potuto fare per cambiare le cose, sottolineando di avere a cuore la salute del compagno.
Dopo l’ammissione pubblica della sua omosessualità Bernstein convisse con il direttore d’orchestra Tom Cothran (interpretato nel film da Gideon Glic). Ebbe poi un’altra relazione, lunga dieci anni, con l’assicuratore giapponese Kunihiko Hashimoto. Leonard Bernstein è morto nel 1990, a causa di un attacco cardiaco. Tra le colonne sonore più importanti firmate da Leonard Bernstein ci furono quella di Fronte del porto, per cui fu candidato all’Oscar, e di West Side Story. Maestro sarà disponibile su Netflix a partire dal 20 dicembre, dopo un breve passaggio al cinema.