Il regista e autore televisivo Michele Guardì secondo i dati SIAE risalenti al 2013, guadagnerebbe in diritti d’autore circa 2 milioni di euro all’anno. Una cifra veramente considerevole che, se la classifica di dieci anni fa fosse confermata, vedrebbe Guardì in testa e al di sopra della maggioranza dei cantanti più famosi in Italia.
Secondo le stime pubblicate dal Corriere, Ligabue e Vasco Rossi infatti verrebbero poco dopo l’autore italiano, ricevendo in diritti d’autore un milione e 600mila euro a testa. Più di un milione anche per Zucchero, mentre Ennio Morricone riceveva circa un milione. Al di sotto di questa cifra invece, spuntano altri artisti dal calibro internazionale, tra cui Pino Donaggio con 800mila euro, Lorenzo Jovanotti 750mila, Biagio Antonacci 700mila, Gianna Nannini, Claudio Baglioni, Eros Ramazzotti, Francesco De Gregori 500mila e, un po’ al di sotto, Antonello Venditti e Gino Paoli con 450mila euro.
La questione dell’ottenere dei compensi dalla SIAE, Società Italiana degli Autori ed Editori che si occupa di tutelare i diritti d’autore degli artisti italiani, è decisamente spinosa. Infatti la SIAE ogni hanno possiede un totale di circa 41 milioni di euro all’anno, che vengono spartiti tra più di 140 autori, mentre gli altri autori italiani, che sono circa 42.000, appartengono alla “fascia A” e nella maggior parte dei casi non percepiscono nulla.
Durante una puntata del programma televisivo Report, Guardì difese la SIAE: “Se io faccio una festa da ballo c’è da dire che quando c’è la festa da ballo si sentono dei dischi, si sentono dei Cd, si sentono delle canzoni , opere di autori i quali hanno lavorato e i quali vanno protetti e rispettati. La SIAE è una società che ha riguardo per gli autori, ha riguardo per il lavoro che gli autori fanno ed è tra le poche cose che funzionano veramente, questo bisogna dirlo in tutta tranquillità”. commentò il regista.