Oggi Annalisa oltre ad essere considerata una delle cantanti più popolari, con un recente secondo posto a Sanremo e diverse hit all’attivo, tra cui Mon Amour e Sinceramente, è anche considerata un’icona gay, cioè un personaggio in cui la comunità gay si identifica e ritrova quelle caratteristiche che hanno reso celebri altri artisti altrettanto amati, come la Carrà e Elodie, e in ambito internazionale Madonna e Lady Gaga.
Come avrete intuito, si tratta di personaggi con i quali i fan gay stabiliscono un forte legame affettivo e nei quali si identificano e ripongono i loro sogni più luccicanti. E Annalisa rispecchia queste caratteristiche in pieno e in più è anche un’artista musicale femminile – e la stragrande maggioranza delle icone gay sono donne – è bella, è seducente, ma soprattutto sostiene a sua volta la comunità gay e dà il suo contributo per difenderla dalle discriminazioni.
Nel 2016 ad esempio aveva detto, in merito al dibattito mai sopito sulle unioni civili: “Credo che tutti debbano avere gli stessi diritti, mi sembra assurdo addirittura che qualcuno si ponga ancora la domanda. L’amore è amore, punto. Cosa c’è da discutere?”. In altre interviste invece, aveva ammesso con naturalezza che le piacciono gli uomini ma le è capitato di aver baciato una donna, “perché da adolescenti può succedere, per sperimentare”
Una simpatia reciproca e spontanea tra lei e la comunità che, secondo Nali, è arrivata in modo del tutto spontaneo ed è stata suggellata da Mon Amour – qui abbiamo parlato del significato del brano – e troverà ulteriore conferma nella sua partecipazione al Roma Pride 2024 come madrina. Una madrina laureata in fisica – il che non guasta – e che si unisce alle altre madrine delle precedenti edizioni, Elodie e Paola e Chiara e poi ancora l’attivista Porpora Marcasciano e Sabrina Impacciatore nel 2018, prima vhe sfondasse come attrice e icona gay anche negli USA.
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In passato Annalisa si era detta disponibile a ricoprire il ruolo di madrina di un’eventuale manifestazione LGBT e il 15 giugno 2024 avrà la possibilità di farlo nella Capitale e in occasione di un anniversario importante: “Sono onorata di poter dare il mio contributo in questa giornata così importante. Celebrare insieme i 30 anni del Roma Pride sarà speciale e soprattutto un’occasione unica per attirare l’attenzione ancora una volta sui diritti della comunità Lgbtqia+ e di tutti. Sarà una grande festa in onore della libertà di essere, concetto per me centrale nelle canzoni e nella vita, per una società che possa dirsi civile. Quindi grazie immensamente per questo invito che mi emoziona e riempie di orgoglio come poche cose al mondo”