Prey – La preda finisce quando, il mattino dopo, in città torna la pace, e coppie come Dave e Lizzy e i loro cani che si divertono all’aperto. Lizzy ringrazia Dave per il tempismo con cui ha aperto la porta salvandole la vita e dice che ora si fida un po’ di lui. Dave si rallegra della “partenza”, ma chiede in modo inquietante perché il cane di lei si chiama “simba”, il famoso leone, e se i leoni erano solo due. Nella boscaglia vicina si sente un fruscio di foglie, seguito da un lieve ruggito.
Uscito negli Stati Uniti con il titolo Uncaged, questo horror olandese è stato diretto e scritto da Dick Maas, l’uomo dietro The Lift, Amsterdamned e Sint. Ambientato nell’architettura di Amsterdam, Prey scatena un gigantesco leone che non conosce ostacoli. Sulle tracce di questo gigantesco leone di montagna ci sono il detective Olaf Brinkers (Rienus Krul) e la veterinaria forense Lizzy (Sophie van Winden), mentre un reporter di nome Maarten (Pieter Derks) e il cameraman Dave (Julian Looman) li seguono, con Dave che è interessato a conquistare Lizzy tanto quanto a catturare il felino. Dopo che il capo della polizia Zalmberg (Theo Pont) ha visto morire suo cugino nel tentativo spettacolare di catturare il leone, ingaggia il famoso cacciatore Jack DelaRue (Mark Frost) che, guarda caso, è l’ex di Lizzy.
Interpretato da Sophie van Winden, Julian Looman, Mark Frost, Victor Löw e Pieter Derks, la sinossi ufficiale di Prey – La preda recita: “Quando la polizia scopre i corpi di una famiglia massacrata che vive in una fattoria appena fuori Amsterdam, non sa cosa sia successo. Lizzy, un’attraente veterinaria che lavora allo zoo di Amsterdam, conferma i loro sospetti: deve esserci un leone in libertà!“.