“(I Can’t Get No) Satisfaction” è una delle canzoni più memorabili della storia del rock, scritta dai Rolling Stones e pubblicata nel 1965 come singolo principale dell’album Out of Our Heads. Composta da Mick Jagger e Keith Richards, rappresenta un punto di svolta nella carriera della band e un inno generazionale che cattura il malcontento e la ribellione degli anni ’60. Fu registrata negli USA in due sessioni, prima a Chicago e poi agli RCA Studios di Hollywood, fu completata tra il 12 e 13 maggio 1965.
Il pezzo nasce in un periodo di fermento culturale, con i giovani che iniziano a contestare le norme sociali e il consumismo dilagante. Il testo, scritto principalmente da Mick Jagger, esprime frustrazione e insoddisfazione verso il conformismo, la pubblicità invasiva e la superficialità della società moderna. Jagger dichiarò in un’intervista del 1995 a Rolling Stone:
“Parla di un senso di alienazione, di non riuscire a trovare nulla di autentico in un mondo pieno di messaggi vuoti“.
Testo originale di “(I Can’t Get No) Satisfaction”
I can’t get no satisfaction
I can’t get no satisfaction
‘Cause I try and I try and I try and I try
I can’t get no, I can’t get noWhen I’m drivin’ in my car
And that man comes on the radio
He’s tellin’ me more and more
About some useless information
Supposed to fire my imagination
I can’t get no, oh no, no, no
Hey, hey, hey, that’s what I say
I can’t get no satisfaction
I can’t get no satisfaction
‘Cause I try and I try and I try and I try
I can’t get no, I can’t get noWhen I’m watchin’ my TV
And that man comes on to tell me
How white my shirts can be
But he can’t be a man ‘cause he doesn’t smoke
The same cigarettes as me
I can’t get no, oh no, no, no
Hey, hey, hey, that’s what I say
I can’t get no satisfaction
I can’t get no girl reaction
‘Cause I try and I try and I try and I try
I can’t get no, I can’t get noWhen I’m ridin’ round the world
And I’m doin’ this and I’m signin’ that
And I’m tryin’ to make some girl
Who tells me baby better come back later next week
‘Cause you see I’m on a losing streak
I can’t get no, oh no, no, no
Hey, hey, hey, that’s what I say
I can’t get no, I can’t get no
I can’t get no satisfaction
No satisfaction, no satisfaction, no satisfaction.
Traduzione in italiano
Non riesco a trovare soddisfazione
Non riesco a trovare soddisfazione
Perché ci provo e ci provo e ci provo e ci provo
Non riesco, non riescoQuando guido la mia macchina
E quell’uomo parla alla radio
Mi dice sempre di più
Di informazioni inutili
Che dovrebbero accendere la mia immaginazione
Non riesco, oh no, no, no
Ehi, ehi, ehi, è quello che dico
Non riesco a trovare soddisfazione
Non riesco a trovare soddisfazione
Perché ci provo e ci provo e ci provo e ci provo
Non riesco, non riescoQuando guardo la mia TV
E quell’uomo appare per dirmi
Quanto possono essere bianchi i miei vestiti
Ma non può essere un uomo perché non fuma
Le stesse sigarette che fumo io
Non riesco, oh no, no, no
Ehi, ehi, ehi, è quello che dico
Non riesco a trovare soddisfazione
Non riesco a trovare una reazione da una ragazza
Perché ci provo e ci provo e ci provo e ci provo
Non riesco, non riescoQuando viaggio per il mondo
E faccio questo e firmo quello
E cerco di conquistare una ragazza
Che mi dice “tesoro, torna la prossima settimana”
Perché, vedi, sono in una serie di sconfitte
Non riesco, oh no, no, no
Ehi, ehi, ehi, è quello che dico
Non riesco, non riesco
Non riesco a trovare soddisfazione
Nessuna soddisfazione, nessuna soddisfazione, nessuna soddisfazione.
Il riff di “(I Can’t Get No) Satisfaction” è stato votato come il secondo miglior riff di chitarra di tutti i tempi da Rolling Stone nel 2010, dietro solo a “Sweet Child O’ Mine” dei Guns N’ Roses. Secondo Keith Richards, l’idea gli venne in sogno, registrandolo su un nastro durante la notte nel maggio 1965 a Clearwater, Florida, durante un tour negli Stati Uniti. Inizialmente, pensava al riff come a un’idea provvisoria, immaginandolo suonato da una sezione di fiati, ma il produttore Andrew Loog Oldham insistette per mantenerlo come elemento centrale del brano. Il chitarrista lo descrisse come “cinque note che chiunque può suonare, ma che insieme fanno esplodere tutto”.