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Home » Spettacolo » The Next Three Days, come finisce il film?

The Next Three Days, come finisce il film?

Svcopriamo il finale di The Next Three Days, scritto e diretto da Paul Haggis, con Russell Crowe ed Elizabeth Banks.
Simone FrigerioDi Simone Frigerio29 Agosto 2023
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the next three days
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The Next Three Days, film drammatico del 2010 interpretato da Russell Crowe, finisce con John, Lara e Luke che, finalmente riuniti, possono cominciare una nuova vita lontano da tutti, in Venezuela. A Pittsburgh, intanto, il detective Quinn non si dà pace e, ripensando alla notte dell’omicidio di tre anni prima, crede di aver trovato il bandolo della matassa, ma lascia la scena del crimine senza essere riuscito a trovare le prove che cercava. Nell’ultima scena del film, John osserva felice moglie e figlio che dormono abbracciati, e scatta loro una foto.

John e Lara Brennan sono una coppia di sposi, profondamente innamorati, con un figlio piccolo, Luke; una sera, di ritorno da un’uscita a quattro col fratello e la sua compagna, Lara viene arrestata con l’accusa di aver ucciso il suo datore di lavoro, con cui nel pomeriggio aveva avuto una lite. La donna viene condannata e a nulla valgono gli appelli presentati dai suoi legali; l’unico deciso a non mollare è proprio John che per due anni, studia ogni aspetto del caso per trovare una scappatoia. Anche i suoi sforzi, però, si rivelano vani; Lara dovrà restare in carcere tutta la vita. Lui, però, non intende arrendersi, ed esaurite tutte le opzioni legali, decide di far evadere la moglie. Dopo essersi consultato con un ex evaso sul da farsi, John mette a punto un meticoloso e articolato piano per liberare la moglie, senza dirle nulla. Lara, intanto, dopo essersi resa conto che per lei non ci sono più speranze, tenta il suicidio, ma i medici la salvano in tempo.

Nel frattempo, John, che continua regolarmente a farle visita, si è procurato i documenti falsi per la fuga, ma ora è a corto di denaro; tenta di vendere la casa, ma non trova acquirenti, anche perché d’improvviso la tempistica dell’evasione è cambiata; tutto dovrà avvenire entro tre giorni, prima che Lara venga trasferita in un istituto di massima sicurezza per scontare il resto della pena. Messo alle strette, John assalta un laboratorio casalingo di metamfetamina, portandosi via tutto il denaro, e sterminando gli occupanti. La mattina successiva, poi, si introduce nel furgone postale diretto alla prigione di Allegheny e sostituisce i risultati degli esami di Lara con una copia contraffatta da lui.

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Il medico, alla lettura dei risultati, nota valori completamente fuori norma e ordina l’immediato trasferimento di Lara all’ospedale cittadino per ulteriori test. John, non visto, precede l’ambulanza e indossato il camice, si presenta nella stanza di Lara per rapirla; la donna non crede ai suoi occhi, ma dopo un attimo di smarrimento, segue il marito lungo i corridoi dell’ospedale; sulle loro tracce ci sono gli uomini del tenente Nabulsi della squadra omicidi di Pittsburgh, cui è stato affidato il caso degli spacciatori uccisi; al termine di un lungo inseguimento su e giù per l’ospedale, John e Lara riescono a dileguarsi; ora devono andare a prendere Luke, “parcheggiato” a casa di un’amichetta per una festa di compleanno.

Al loro arrivo, però, la nonna della piccola li avverte che la festa si svolge allo zoo comunale, distante una decina di miglia. Il piano di John rischia di saltare; se non uscirà dalla città entro 20 minuti, la zona pullulerà di posti di blocco, e la fuga sarà impossibile. Tormentato, l’uomo allora prende una decisione drastica; proseguire oltre senza Luke. A quel punto, con fermezza, Lara apre la portiera dell’auto in corsa e tenta di gettarsi sull’asfalto; John riesce ad afferrarla all’ultimo momento, mandando l’auto in testacoda. Scossi, i due coniugi scendono dal veicolo e restano in silenzio per qualche istante, seduti l’uno accanto all’altro. Prima di risalire, Lara sfiora con le sue dita quelle del marito. Senza dirsi una parola, la decisione è presa; rischieranno il tutto per tutto, ma Luke verrà con loro. Dopo averlo prelevato allo zoo, John si dirige alla stazione ferroviaria, dove offre un passaggio a un anziano signore di nome Tom, che viaggerà sul sedile frontale del passeggero per sviare l’attenzione delle forze dell’ordine.

La task force di polizia composta da Nabulsi, il suo collega Harris e i detective Quinn e Collero, che si erano occupati del caso originale, ha trovato a casa di John nella spazzatura una quantità di indizi che, se messi in ordine logico, possono portare a scoprire dove siano diretti i fuggiaschi. John, Lara e Luke, intanto, sono arrivati a Ontario, in Canada, e grazie ai documenti falsi, acquistano tre biglietti aerei. All’improvviso, Harris, osservando la foto strappata di un monumento, ha un’intuizione; i tre sono diretti ad Haiti. All’aeroporto, John, Lara e Luke passano indenni il controllo documenti, un attimo prima che le loro foto segnaletiche appaiano nel database. Un dirigente dell’aeroporto, intanto, si fa largo lungo la coda di imbarco del volo per Haiti, ma non riesce a rintracciare i tre sospettati; nessun passeggero, infatti, corrisponde alla loro descrizione, e nelle ore successive, non è previsto alcun altro volo per il paese. Gli investigatori capiscono allora di essere stati ingannati; John ha appositamente lasciato loro delle prove finte per depistare le indagini; i tre, infatti, si trovano su un aereo per il Venezuela.

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Arrivati a destinazione, padre, madre e figlio possono finalmente tirare un sospiro di sollievo e ricominciare la loro vita insieme, mentre a Pittsburgh Quinn, scottato dalla sconfitta, è tornato sulla scena del crimine originale; rivedendo più e più volte nella sua mente la dinamica dell’omicidio, all’improvviso ricorda un particolare; Lara ha dichiarato che, dopo essersi scontrata con quella che lei ritiene l’assassina, ha sentito il rumore di un bottone che si stacca da un vestito. Seguendo la pendenza della strada, Quinn arriva alla grata di un tombino; sollevatola, cerca a tentoni il bottone, sotto una pioggia incessante; Correlo, con sarcasmo, fa notare al collega la stupidità della sua idea. Mentre i due richiudono la grata, la camera stringe su una sezione del tombino, permettendo allo spettatore di notare un piccolo bottone incastrato in una intercapedine laterale. Alla chiusura della grata, il bottone si disincaglia e precipita sul fondo, andando definitivamente perduto.

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