Witness – Il testimone, diretto da Peter Weir, si conclude con la fuga del detective John Book insieme a Rachel e al piccolo Samuel dalla comunità Amish del Lancaster. Il tenente James Mcfee è sulle loro tracce, intenzionato a uccidere la madre e il figlio, per poi poter scaricare la colpa sullo stesso detective.
Pennsylvania, anni ’80. Mentre si trova in viaggio per raggiungere Baltimora insieme alla propria madre Rachel (Kelly McGillis), il piccolo Samuel Laap (Lukas Haas), appartenente a una comunità Amish, è testimone di un omicidio nel bagno della stazione ferroviaria. La vittima è un agente sotto copertura chiamato Zenovich (Timothy Carhart). Trattenuti presso il più vicino distretto di polizia, madre e figlio vengono interrogati dal detective John Book (Harrison Ford). Riconoscendo l’omicida nel tenente James McFee (Danny Glover), il bambino viene sorvegliato dallo stesso detective, poiché può mandare in prigione il poliziotto, coinvolto in un giro di droga.
La questione, però, è molto più complicata di così. Anche il capo della polizia Schaelfer (Josef Sommer), a quanto pare, è implicato negli affari sporchi di McFee. Samuel, dunque, è doppiamente in pericolo. Così, il detective cerca di scortare i due testimoni fuori dalla città. Mentre si trovano in un parcheggio, i tre vengono raggiunti dal poliziotto corrotto, che ferisce con un colpo di pistola lo stesso Book.
Arrivati presso la contea di Lancaster, dove vivono Rachel e Samuel, l’uomo viene medicato dal veterinario locale. Informata della sua presenza, la comunità integra gradualmente Book, facendogli scoprire la semplicità e la dedizione della loro cultura. Venuti a sapere che il tenente è sulle loro tracce insieme ai suoi uomini, il detective è costretto a scappare insieme a Rachel e Samuel.
Prima produzione americana del regista australiano Peter Weir, la pellicola è stata girata nell’estate del 1984 tra la città di Philadelphia e la contea Lancaster, dove vive la più popolosa comunità Amish degli Stati Uniti. Presentato fuori concorso alla 38esima edizione del Festival di Cannes 1985, il film è stato acclamato dalla critica. E alla 58esima edizione degli Oscar si è aggiudicato due statuette per la miglior sceneggiatura originale e per il miglior montaggio