Jannik Sinner, fresco vincitore agli US Open di tennis, a New York, ha dedicato il successo finale sull’americano Taylor Fritz alla zia, gravemente ammalata.
“Questo titolo per me vuol dire tantissimo. L’ultimo periodo non è stato facile. Il mio team mi ha sostenuto ogni giorno, mi è stato vicino. Amo il tennis. Mi sono allenato tanto, oltre il campo c’è una vita. Voglio dedicare il titolo a mia zia, che non so quanto ancora sarà nella mia vita. Auguro a tutti la salute“.
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— Tennis TV (@TennisTV) September 8, 2024
Sinner, dunque, condivide l’importante traguardo raggiunto in un torneo dello Slam anche con i due allenatori, Simone Vagnozzi e Darren Cahill, che gli sono stati affianco durante questi ultimi giorni segnati dal caso-Clostebol. La sostanza anabolizzante, lo ricordiamo, era stata rilevata in quantità infinitesimali nelle urine dell’azzurro durante due controlli antidoping nel marzo scorso. Il tennista è stato scagionato il 15 agosto, ma si attende ancora un possibile ricorso dell’agenzia mondiale e nazionale antidoping.
Cahill ha spiegato:
“Jannik non avrebbe fatto mai niente di intenzionale. La verità è venuta fuori, senza colpa, senza negligenza e fortunatamente Jannik può mettersi alle spalle questa sfortunata vicenda“.
Vagnozzi ha aggiunto:
“Jannik sta crescendo come uomo. Le cose difficili ti aiutano e ti fanno acquisire maggiore esperienza. In Australia, alla vigilia della prima finale Slam, si avvertiva una sensazione di freschezza, la sensazione di vivere per la prima volta una finale così prestigiosa“.
I tre si sono stretti in un abbraccio fortissimo al termine del match vinto dall’altoatesino con un perentorio 6-3, 6-4, 7-5.