Al giorno d’oggi siamo abituati a vedere personalità di spicco dell’intrattenimento e soprattutto dello sport pubblicizzare determinati prodotti, comprese le scarpe; e questa tendenza era molto diffusa anche negli anni ’80, quando il giovane Michael Jordan si apprestava a debuttare nella NBA. L’accordo stretto tra il cestista e la Nike, che creò appositamente per lui la signature line di sneakers Air Jordan, ha però cambiato per sempre le sorti sia dell’azienda che del giocatore, entrambi destinati a entrare nella leggenda. È proprio questa la storia di Air, film del 2023 con Ben Affleck e Matt Damon, che vi raccontiamo qui.
Quando Michael Jordan completa il College, e con esso la sua esperienza all’NCAA (National Collegiate Athletic Association), è già famoso come principale autore della vittoria del campionato nazionale da parte della sua squadra, la UNC (University of North Carolina at Chapel Hill). Non è dunque una sorpresa che il suo agente David Falk cominci a guardarsi intorno alla ricerca di una possibile collaborazione con un prestigioso marchio di sneakers: in particolare, Falk ha dei contatti alla Nike e riesce a fiutare l’arrivo di un’offerta assai vantaggiosa da parte di quest’azienda.

Il suo giovane cliente, tuttavia, sulla scia dei suoi idoli e colleghi come Marques Johnson, sembra determinato a voler indossare e promuovere soltanto Adidas: il marchio tedesco è in perenne ascesa e vanta vendite decisamente superiori rispetto a Nike, che rischia di essere superata anche dalla nuova arrivata Reebok. Un’altra opzione potrebbe essere rappresentata da Converse, che MJ ha già indossato al college e che annovera già un ricco roster di atleti: forse troppo ricco poiché, a sorpresa, è la stessa Converse a dichiararsi non interessata a un accordo e decisa a concentrarsi sui giocatori che già rappresenta.
Solo l’intervento della madre di Michael lo convince a dare una possibilità alla Nike, e in effetti l’offerta messa sul piatto ha dell’incredibile: si parla di un accordo da 500.000 dollari all’anno per 5 anni (il triplo di qualsiasi altra offerta attualmente in corso tra uno sponsor e un giocatore dell’NBA), inclusi bonus e possibilità di incrementare il guadagno tramite azioni. Quest’ultima condizione consente di fatto a Michael di entrare a far parte della compagnia e legare indissolubilmente il successo di quest’ultima al proprio.
È così che viene ideata la linea di sneakers Air Jordan (uno dei soprannomi dati a Michael per il suo spettacolare gioco aereo), dedicate appositamente al giovane cestista; e il successo arriva immediatamente, con 126 milioni di dollari di guadagno solo nel primo anno di accordo. Michael fa il suo debutto con le Air Jordan ai piedi nel 1985, e quelle scarpe diventano l’oggetto del desiderio di milioni e milioni di appassionati, al punto da portare a un’ondata di aggressioni e rapine tutte incentrate sul loro possesso. MJ decide di non commentare queste vicende, godendosi il successo finanziario e soprattutto le vittorie sul campo, che lo rendono in pochissimo tempo una delle stelle più luminose dell’NBA.