Domenico “Mimmo” Pucciarini, storico capo ultrà del Perugia Calcio, è morto il 1 gennaio 2024 nel capoluogo umbro, all’età di 69 anni, per le conseguenze di una lunga malattia. A darnee notizia il sito ufficiale del club, attraverso le parole del presidente Massimiliano Santopadre: “Sin dal primo giorno del mio arrivo mi hai insegnato cosa era per te il Perugia…bera tutto!!! Oggi abbiamo perso tanto, una guida, un modo di essere, un amico…spero che riusciremo ad onorarti!! Sicuramente sarai per sempre con noi! Ciao capo tvb“. Mercoledì 3 gennaio, allo stadio Renato Curi, si sono poi tenute le esequie, cui hanno partecipato migliaia di perugini, oltre alla prima squadra al completo.
Pucciarini nel 1978 aveva fondato lo storico gruppo Armata Rossa Nord, simbolo del tifo perugino, e l’amore per la squadra del Grifone aveva contraddistinto tutta la sua vita; rimasta celebre, a questo riguardo, una frase forse banale ma di grande impatto che spiega più di ogni altro discorso il rapporto di Pucciarini con la squadra della sua città: “Io non ho mai preso moglie, perché mi sono sposato col Grifone”.
Così, Pucciarini, in un’intervista a Retesole ha raccontato la sua storia di tifoso ed ultrà, partendo dall’origine del nome del gruppo: “Noi soci fondatori (ora siamo rimasti in 2-3, chi se n’è andato e chi è morto…) eravamo simpatizzanti di calcio inglese, e il Manchester Utd. aveva un gruppo che si chiamava Red Army. Chiaramente sia il nome che il simbolo, la stella, sono politici, ma noi non siamo politici. Fra di noi c’è anche chi la pensa diversamente. E anche per questo noi siamo uno degli ultimi veri gruppi ultrà. Oggi fare l’ultrà è diventata una moda; una volta certe cose le trovavi in piazza. Oggi in piazza non c’è più niente, e lo stadio è diventato l’unico posto di aggregazione, e qualcuno se ne approfitta, fa certe azioni, fa casino e aggredisce perché sa di avere le spalle coperte dalla massa. ”
“La mentalità ultras non esiste più, i veri ultras ormai si contano sulle dita di una mano. Anche i rapporti con i giocatori sono cambiati molto; una volta io facevo tutto a voce, senza megafono, ora con altri gruppi che si fanno sentire, è tutto un po’ più difficilmente, ma raramente mi perdo un gol, anche se do le spalle al campo; se attaccano da sinistra, mi giro da un lato e viceversa“.