Spesso e volentieri la storia che si nasconde dietro i colori di una squadra di calcio, nasconde retroscena interessantissimi. Oggi vogliamo parlare di una delle nazionali più titolate e forti al mondo, la Spagna, che stasera affronterà l’Italia nella seconda gara della fase a gironi degli Europei 2024. Perché si chiamano Furie Rosse? Il motivo è legato al colore delle divise, ma nel caso specifico tutto nacque dall’intuizione di un reporter molto poetico.
Così, dopo aver parlato dei nostri azzurri, quindi, passiamo agli iberici.
Partiamo col dire che il rosso è stato scelto negli anni ’20 dal presidente del Comitato olimpico spagnolo, Gonzalo de Figueroa y Torres Marchese di Villamejor. Si era reso necessario scegliere il colore di una divisa perché di lì a poco si sarebbero tenuti i Giochi Olimpici di Anversa, in Belgio. Qui gli spagnoli avrebbero partecipato in varie discipline, tra cui il calcio.
Com’è facile immaginare, si approdò al rosso con riferimento alla bandiera spagnola, formata appunto da due strisce rosse che abbracciano una fascia gialla al centro. Il colore, vibrante e aggressivo era il più adatto per risaltare sul verde del campo. Mentre il giallo divenne l’oro del leone rampante che si trovava vicino alla manica sinistra.
Da quel momento la maglia della nazionale spagnola di calcio fu sempre rossa. A cambiare erano solamente i calzoncini, bianchi o blu e i calzettoni (blu o neri). Da questo, sempre nel 1920, arrivò dunque il soprannome di Furia Rossa, coniato da un giornalista (si dice italiano) molto colpito dal gioco aggressivo degli iberici. Un nome che piacque a tal punto da soppiantare quello principale di La Furia Española.
Negli anni il nickname rimase invariato. Con una piccola contrazione in La Roja, nome ideato da Luis Aragonés, compianto Commissario Tecnico rosso che portò Le Furie alla vittoria degli Europei nel 2008.