Raven Saunders, argento olimpico nel getto del peso a Tokyo 2021, è pronta a ripetersi anche ai Giochi di Parigi 2024. E oltre che per le sue qualità sportive sta facendo molto discutere per il suo look, caratterizzato da una maschera. Spesso e volentieri indossa quella di Hulk, ma a volte copre tutto il viso di nero, con un aspetto molto minaccioso. Di minaccioso, in realtà, c’è niente. Saunders indossa la maschera come una sorta di rituale per proteggere sé stessa dal “caos” esterno. E schermarsi, facendosi forza.
Saunders, attivista per i diritti LGBTQUIA+, infatti, ha una dolorosa storia personale che l’ha portata ad affrontare con successo delle problematiche psichiche molto forti. A un passo dal suicidio, ha trovato nello sport un sostegno essenziale.
Tutto è partito proprio all’ultima edizione dei Giochi, la prima del post-Covid dove erano necessarie delle misure di sicurezza, tra cui, appunto, le mascherine. Raven ha approfittato delle disposizioni per continuare a indossare le maschere. Un po’ per scaramanzia, molto come questione di sicurezza psicologica. Proprio per concentrarsi totalmente su di sé, celando il viso al mondo.
28 anni, 1,65 per 110 chili, Raven Saunders è un’atleta non binaria e apertamente lesbica, che ha vissuto sulla propria pelle la discriminazione razziale durante gli anni di studio in Mississippi. Dopo alterne fortune, nel gennaio del 2018, quando frequentava l’università, tentò il suicidio. “Nella mia vita non avevo più nessuna motivazione per fare niente“, dirà. Stava per gettarsi da un cavalcavia con la sua auto, quando decise di mandare un messaggio alla sua terapeuta per farle sapere cosa stava succedendo nella sua testa. Un gesto all’apparenza piccolo, ma nella realtà gigantesco, che le ha di fatto salvato la vita.
Saunders viene ricoverata in un centro specializzato dopo una diagnosi di depressione, ansia grave e sindrome da stress post-traumatico. Pian piano la risalita, verso l’argento di Tokyo.
“Vorrei vincere una medaglia a Parigi e ispirare così tante persone nella comunità LGBTQ, così come tante persone che hanno avuto a che fare con problemi di salute mentale, così tanti della comunità afroamericana, così tante persone di colore in tutto il mondo, spero davvero di poterli ispirare e motivare“.