Chissà se anche oggi Nole Djokovic potrà esibirsi nella sua danza della vittoria. In attesa di sapere come finirà l’incontro degli ottavi di finale di Wimbledon, contro l’australiano de Minaur, in programma alle 14.30 italiane, il campione serbo alla veneranda età di 38 anni (per il tennis, ovviamente) sta facendo parlare di sé il successo di sabato scorso contro il connazionale Kecmanovic. E per la simpatica coreografia a fine match, eseguita a distanza anche dalla dolcissima figlia Tara.
Si chiama “Pumpaj”, la traduzione in lingua serba dell’espressione “Pump it Up” in inglese, frase idiomatica che sta per “dare energia, forza”. Lo stesso Djokovic ha raccontato che quel balletto è un gioco che fa spesso con i propri figli, Tara appunto e Stefan, nati dal matrimonio con Jelena Ristić.
La coreografia prende spunto dalla canzone omonima di Danzel del 2004. “È qualcosa tra me e i miei figli. Abbiamo pensato che fosse adatto a ogni vittoria a Wimbledon“.
Dunque, nessun richiamo alle proteste studentesche in Serbia, dove “pumpaj” ha significati simbolici legati a movimenti civici. Si tratta solo di un rito affettuoso e gioioso nato in famiglia.
E ora è diventato virale sui social e sui campi verdi del prestigioso circolo londinese.
Classe 1987, Djokovic è uno dei tennisti più titolati di sempre, con oltre 24 titoli del Grande Slam vinti in carriera.